Il Tottenham di Antonio Conte zoppica di continuo e fa infuriare i tifosi: aspre critiche al tecnico che incolpa il club di mancata ambizione.
L’Inter di Simone Inzaghi potrebbe presto avere a che fare col Tottenham. Alessandro Bastoni interessa e non poco agli inglese, nel mentre l’eventuale uscita di Dumfries potrebbe portare ad un terzino allenato da Antonio Conte. L’ex tecnico nerazzurro, oggi aspramente criticato a Londra, vede i suoi Spurs non ingranare ma risponde alle contestazioni accusando il club di mancata ambizione. Come spesso accade Conte chiede rinforzi costosi!
Esistono allenatori diventati famosi per i loro successi, altri per le loro colorite uscite in conferenza stampa ed altri per una specifica filosofia di gioco. Difficile dire chi siano i migliori, generalmente ci si basa sui trofei vinti ed allora ecco che primeggiano Sir Alex Ferguson, Pep Guardiola, José Mourinho, Carlo Ancelotti e altri cinque o sei ben accetti nel suddetto Olimpo.
Antonio Conte la sfiora questa lista di Superman della panchina, come se gli mancasse sempre un qualcosina per meritarne l’ingresso. Il tecnico pugliese è considerato un grande ma allo stesso tempo non riesce mai a meritare una panchina di primissima fascia, trovandosi sempre in situazioni simili. Lo chiamano grandi squadre, anche ricche, magari non solite nel primeggiare.
Così fu alla prima Juventus, poi al Chelsea, poi all’Inter ed infine al Tottenham. Nessuna di queste è un Manchester o un Real Madrid, eppure lui ottiene sempre ottimi risultati. Il ciclo di Conte in panchina è così riassumibile: arriva e porta risultati, chiede rinforzi costosi, qualcuno arriva e qualcuno no, si lamenta del mercato, cala qualche risultato e si finisce col divorzio.
Praticamente un libro scritto e riscritto, già letto in più occasioni e con un epilogo simile ogni volta: anche con il Tottenham il ciclo sembra arrivato a conclusione.
Antonio Conte che in conferenza stampa sbraita chiedendo rinforzi costosi che il club non vuole o non può permettersi è un leitmotiv che stanca dopo un po’. Lo stesso fa José Mourinho. Non hanno torto, fanno bene a spingere il club oltre ogni limite ma quando firmano per determinate squadre ne conoscono bene le possibilità.
Il cinquantatreenne tecnico italiano, come si legge su Il Corriere della Sera, è finito nel mirino dei tifosi degli Spurs. I supporters del club inglese sono stanchi delle reiterate lamentele di Conte, del suo gioco troppo lungo e verticale fatto di poco palleggio e poca tecnica. Come uscirne? Con il solito leitmotiv del “è colpa del club!“.
Il tecnico in conferenza stampa si è detto deluso dalla mancata ambizione del club. A sua detta servono 14 giocatori da 70 milioni di euro… decisamente una follia. Antonio Conte è un grande tecnico, uno che ha vinto molto e che porta subito risultati dove si trova, ma è anche uno tosto da gestire.
Alle prime difficoltà il tecnico punta il dito contro il club: ha fatto così alla Juventus, poi al Chelsea, ieri all’Inter ed infine al Tottenham. L’ennesimo epilogo già visto che nasconde una verità incontrovertibile: Conte sa bene che il club ciò che chiede non può darglielo. Lo sa oggi come lo sapeva al momento della firma sul contratto.
A Londra è bufera, i tifosi criticano il tecnico che risponde puntando il dito contro il club. Il rapporto sembra insanabile, anche perché non possono accontentarlo e lui non sente di poter competere così. Un film già visto.
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