Un rivale di Ducati ha chiesto alla MotoGP che venga introdotta una norma contro il numero di Desmosedici che gareggiano nella classe regina.
Il larghissimo dominio di Ducati nei campionati MotoGP e SBK ha ovviamente fatto esultare i ducatisti ma ha fatto infuriare i rivali. Tutti contestano ai vertici delle federazioni governative di aver concesso troppo spazio al team di Borgo Panigale, chiedendo ora delle norme ridimensionanti. In settimana Dall’Igna ha svelato come hanno battuto Yamaha, complimentandosi per il lavoro svolto e guardando al futuro con positività e gioia.
Nel celebre colossal moderno supereroistico Infinity War il titano Thanos pronuncia la suddetta frase: “Lo temi, lo sfuggi, il destino arriva ugualmente ed ora eccolo, o dovrei dire… eccomi“. Ecco, la stessa frase potrebbe pronunciarla Gigi Dall’Igna, il formidabile manager di Ducati e direttore generale del loro Reparto Corse.
Vince sempre lui, vertice della squadra più forte che porta in pista piloti formidabili e una serie di Desmosedici imbattibili. Con lui a capo della parte sportiva il team si è preso tutto: schiera 7 moto in SBK e 8 belve in MotoGP, dove in entrambe le categorie hanno vinto tutti i titoli in palio nel 2022. Un bottino enorme, giustamente celebrato largamente in questi mesi.
Ma ora c’è da pensare al 2023 e rimboccarsi le maniche, anche perché i nemici non staranno a guardare. Crescono Yamaha e Aprilia, Honda fatica un po’ ma c’è ed occhio alla KTM per quanto concerne la MotoGP. Non solo, per fermare la Ducati si sta vagliando anche l’idea di introdurre delle norme che ne limitino l’espansione.
Con tutte le forza e con ogni mezzo, purché venga fermata: questo il motto dei rivali del team di Borgo Panigale. A suonare la carica contro Dall’Igna e i suoi ci ha pensato Jorge Martínez Aspar, deciso nel chiedere limitazioni alla MotoGP.
Ve lo ricordate Jorge Martinez, per tutti Aspar? Ex pilota motociclistico e oggi dirigente del del Aspar Team, squadra di sua proprietà fondata nel lontano 1992. Nove anni in MotoGP prima di tornare a siglare risultati unicamente nelle serie cadette, lasciando per sempre la classe regina delle corse.
Il team di Aspar in Moto2 e Moto3 ne ottiene e come di risultati, attestandosi sempre come uno dei migliori. La MotoGP è un lontano ricordo per loro, eppure Martinez ha ancora il dente avvelenato contro Ducati, suoi ex fornitori della Desmosedici. Intervenuto al documentario Cuatro Tiempos in onda sul DAZN spagnolo, Martinez ha così dichiarato in merito al numero di Desmosedici in pista in MotoGP.
“Non credi che la Ducati abbia un vantaggio, oltre a Gigi Dall’Igna, perché ha otto motociclette? Hanno molte più informazioni rispetto agli altri. Credo che il regolamento dovrebbe forse richiedere che non sia così“.
Una norma anti Ducati, questo chiede. Aspar ha chiesto espressamente alla MotoGP che non venga permesso di schierare un numero così elevato di Desmosedici in pista poiché troppo vantaggioso per loro. Ma perché la MotoGP permette al team di Borgo Panigale di espandersi così tanto?
La risposta è molto semplice: perché le squadre costruttrici scappano dalla classe regina di corse e pertanto serve chi paga e chi riempie la griglia. Ducati dà da mangiare e genera spettacolo, ridimensionarla sarebbe un suicidio che ad oggi la MotoGP non può permettersi. Piuttosto, le altre squadre si adoperassero con nuovi team clienti e satelliti così da aumentare la competitività della categoria. E Martinez se ne faccia una ragione!
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