La F1 entra nell’era della spettacolarizzazione e muta in continuazione. FIA sta facendo in modo che cambi per sempre ma non piacerà a tutti…
FIA si inimica ulteriormente sia i piloti che i team, dopo aver già perso consensi tra addetti ai lavori ed appassionati. La F1 è già cambiata molto e continuerà a farlo. La Federazione ha aumentato il numero degli impegni stagionali, generando malumore e preoccupazione circa la tenuta fisica e mentale di meccanici e piloti. Come se non bastasse sembra pronto ad arrivare anche un nuovo team in griglia.
Serve fare di più, su tutto. Questo genera introiti, questo fa business e questo garantisce all’intero movimento di avere costi importanti senza sopperirne. La F1 è in rivoluzione, deve esserlo per forza se vuole entrare nell’era della spettacolarizzazione che ormai abbraccia tutti gli sport.
In particolare, la classe regina delle corse ha costi enormi ed un giro di soldi gigantesco: inutile dire che per stare a galla la barca ha bisogno di fondamenta solide. L’introduzione del Budget Cap per monitorare e ridimensionare le spese, l’aumentare delle gare a calendario e il raddoppio del numero di Sprint fa tutto parte di questo nuovo corso della F1.
Ma non finisce qui, perché dal prossimo anno e in poi il numero delle corse aumenterà ancora e ancora, le Sprint come in MotoGP potrebbero anche arrivare in ogni tappa. Il presidente di FIA in tal senso ha twittato in settimana, annunciando ulteriori novità e la voglia di espandere il brand F1 sia nella forma che nel contenuto.
Ma come fare? Innanzitutto accogliendo nuovi investitori, nuovi membri che allarghino la famiglia e nuovi grossi marchi a rimpolpare il roster. Su Twitter il presidente Ben Sulayem ha parlato della reale possibilità di portare nuovi team in griglia, aumentando così le monoposto ed i piloti in pista.
FIA, Ben Sulayem chiaro: “Interessati a potenziali nuovi team per il Mondiale F1”
Il presidente di FIA ha così twittato nelle ultime ore, chiarendo le proprie intenzioni e quelle della Federazione nei confronti del roster della F1.
“Ho chiesto al mio team FIA di valutare l’opportunità di avviare un processo di manifestazione di interesse per i potenziali nuovi team per il Campionato del Mondo FIA di F1“.
Più chiari di così non si può. Ben Sulayem ha già dato il benvenuto a Audi che nel 2026 entrerà rilevando Sauber in griglia. Non solo, anche Porsche sta discutendo da un po’ di tempo cercando un’intesa per sbarcare in F1: per loro si aprono le opzioni di fornitura del propulsore. Dopo aver visto naufragare la trattativa con Red Bull, la grande casa di Stoccarda potrebbe stringere un accordo con Williams.
Al momento la candidata maggiore ad entrare come undicesimo team in griglia è la Andretti Autosport. La scuderia del grande Mario Andretti e di suo figlio Michael sta provando da anni a subentrare in F1 e nel 2024, a detta loro, finalmente ci riusciranno. Mario Andretti in settimana ha anche chiarito chi vorrebbe nell’abitacolo delle loro monoposto: il giovane Colton Herta e l’esperto Fernando Alonso.
Gli Andretti sono convinti di entrare in F1 entro un paio d’anni, il presidente di FIA ne sarebbe più che felice e anzi, sarebbe proprio il suo obiettivo. Si farà? Non possiamo saperlo, a nostro avviso sì ma c’è un problema: le altre scuderie non ne vogliono sapere. Un undicesimo team significa ridividere la torta degli introiti tagliando una fetta in più: più team in griglia significano meno soldi per chi già c’era.