Continua l’annata d’oro di Dybala, fresco campione del mondo con l’Argentina e idolo dei tifosi romanisti: ha sfatato un tabù lungo 36 anni.
Si attende il ritorno di Paulo Dybala a Roma per capire se giocherà o meno titolare alla ripresa della Serie A. Nella capitale c’è Thiago Pinto che lavora per acquistare un centrocampista che possa tornare utile a José Mourinho che nel mentre prova a risolvere il rebus fase offensiva. Il fantasista argentino intanto entra nella storia del calcio: è il primo a interrompere una maledizione lunga 36 anni.
In un calcio fatto di grandi star come aziende su due gambe c’è largo bisogno di idoli, bandiere e atleti in cui immedesimarsi. Sono finiti i tempi dei Maldini, Totti e Del Piero, da un po’ è iniziata l’era degli Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo. Non c’è nulla di male nell’essere professionisti, ci mancherebbe, ma di qualcuno devoto alla causa nonché beniamino per i tifosi c’è sempre bisogno.
Dopo tanti anni alla Juventus il fantasista Paulo Dybala ha lasciato Torino per firmare con la Roma di José Mourinho. I Friedkin hanno regalato al tecnico portoghese un giocatore di primissima fascia facendo uno sforzo economico notevole. La presentazione incredibile al Colosseo quadrato è stata solo la prima tappa del viaggio giallorosso della Joya.
Da lì in poi l’argentino ha saggiato quotidianamente l’affetto romanista, rilanciandosi e mostrandosi nuovamente col sorriso dopo anni difficili in bianconero. La felicità di Dybala si è inevitabilmente riflessa sulle sue prestazioni, tornate di altissimo livello. Fare grandi cose con la Roma gli ha permesso di partecipare al Mondiale qatariota.
Con l’Argentina si è visto pochissimo Dybala, determinando al momento giusto nonostante il poco minutaggio che Scaloni gli ha concesso. Eppure ha fatto la storia la Joya in Qatar, determinando come un vero campione, interrompendo una maledizione lunga 36 anni.
Paulo Dybala fa la storia: interrompe una maledizione esistente dal 1986!
L’Argentina infine ha meritato di vincere il Mondiale qatariota, questo è certo. Insieme ad Inghilterra e Brasile è la Nazionale che ha giocato meglio a calcio in Qatar, molto più della Francia finalista. La Francia ci è andata vicino, questo sì, ma più per fortuna e per i singoli che per altro: non meritava contro gli inglesi di Southgate, non meritava contro il Marocco né contro l’Argentina.
In Qatar la Joya ha disputato solamente due stralci di gara, giocando in tutto 17 minuti. Quanto basta per incidere, potete crederci. In 16 minuti contro la Croazia, gara vinta 3-0, si è messo in mostra con giocate d’alta scuola. Ma il vero momento d’oro di Dybala in Qatar sta in quel minuto giocato in finale contro la Francia.
Scaloni non tiene conto della storia e si fida a mandare in campo Dybala al 120° minuto: unico obiettivo calciare il rigore nell’imminente lotteria decisiva dopo un fantasmagorico 3-3. Il CT Scaloni non è uomo scaramantico o banalmente ignora il dato che vi stiamo per dare: da 36 anni, esattamente dal 1986, nessuno ha segnato un rigore in competizioni internazionali entrando a 5 minuti dalla fine del match.
Ma Dybala è un campione glaciale, è diverso, perciò va sul dischetto e con calma olimpica calcia centrale e segna. Il francese Lloris va a sinistra e Dybala non solo manda in vantaggio l’Argentina, ma cambia la storia. Paulo Dybala interrompe così una maledizione durata 36 anni e che ha visto prima di lui sbagliare Sarabia, Benoun, Rashford, Sancho, Rodri, Zaza e Carragher.
L’ultimo a riuscirci come Dybala nel 1986: la partita era Germania-Inghilterra ed il nome vi sarà familiare. L’errore decisivo fu di Southgate l’attuale CT inglese, ma a segnare fu Strunz entrando negli ultimi 5 minuti di gara (poi divenuto celebre per il video di Trapattoni). Come Strunz anche Littbarski in quel Mondiale ’86 fece gol su rigore entrando negli ultimi scampoli di partita, gli ultimi a riuscirsi prima di Dybala quest’anno.