Stefano Pioli sta studiando un modo per rilanciare Charles De Ketelaere: ecco quale evoluzione tattica seguirà l’asso belga, cambiando ruolo.
Affermarsi in Italia non è semplice, nonostante ormai la nostra Serie A non sia più un campionato pregno di chissà quali calciatori. L’estremo tatticismo soffoca l’estro dei calciatori tecnici, ne sa qualcosa Charles De Ketelaere che al Milan sta incontrando mille difficoltà. Dalle difficoltà extra campo a quelle riscontrate tatticamente, quale futuro spetta al belga? Il fantasista può cambiare ruolo e stile di gioco per rilanciarsi agli occhi di Pioli.
Come noto, il nostro è uno dei campionati più difficili di tutti. Non tanto per la caratura dei calciatori che abitano la nostra Serie A, drasticamente peggiorata da vent’anni a questa parte, quanto più per l’idea di calcio dei nostri tecnici. I più bravi al mondo o giù di lì, sicuramente i più preparati tatticamente.
La Serie A rimane un campionato estremamente difficile, anche avendo perso smalto e competitività, per via del suo eccessivo tatticismo. Soffocante e noioso, il tatticismo esasperato del nostro campionato tarpa le ali ai giovani e reprime l’estro dei calciatori più fantasiosi e creativi. Siamo il primo campionato che ha mandato in pensione il classico trequartista non a caso.
Oggi si corre tanto, si pressa fino allo sfinimento o ci si barrica dietro, si lascia poco spazio ai calciatori tecnici e a quelli dotati di maggior piede e minor gamba. Un modo di concepire il calcio legittimo, ma soffocante. Non è un caso che qui si fa fatica a far emergere il talento e i giovani non vedono il campo prima di esser largamente cresciuti.
Tra i calciatori più in difficoltà del nostro campionato c’è sicuramente Charles De Ketelaere, fantasista belga prelevato dietro lauto compenso questa estate dal Milan. Scopriamo come potrebbe rilanciarsi.
De Ketelaere in difficoltà: ecco come il fantasista può rilanciarsi agli occhi di Pioli
Charles De Ketelaere è un potenziale fenomeno tanto quanto rischia di essere un enorme flop per il Milan. I rossoneri in estate hanno compiuto uno sforzo sovrumano arrivando a convincere il Bruges a cedere il ragazzo solo dopo aver firmato un assegno da 32 milioni di euro. Così il fantasista belga ad agosto si è finalmente vestito di rossonero dopo un corteggiamento durato oltre un anno.
Il giovanotto classe 2001 ha subito generato tra i tifosi del Milan una spasmodica attesa andando quasi subito a deludere tutte quelle aspettative createsi su di lui. De Ketelaere si è dimostrato eccezionalmente lento per i ritmi italiani, soffocato dal tatticismo quando ha dovuto inventare tra le linee. Poco veloce, poco agile e poco incidente.
Il bottino fin qui del fantasista belga recita 18 partite, 4 ammonizioni ed 1 assist tra Serie A e Champions League. Troppo poco per convincere Stefano Pioli a confermarlo da titolare dopo le prime brutte uscite stagionali. Ma un patrimonio del 2001 ricco di tecnica non può morire così in panchina, va assolutamente valorizzato motivo per cui Pioli ci sta lavorando.
Alla ripresa del campionato De Ketelaere giocherà titolare, visto il rientro tardivo dalle vacanze di Giroud e l’infortunio di Origi. Già, ma in che ruolo? Non dove state pensando voi, ovvero sulla trequarti dove dovrebbe muoversi naturalmente. Stefano Pioli lo starebbe reinventando come centravanti, limitandogli così i chilometri da fare e concedendogli meno mattonelle dalle quali incidere.
De Ketelaere non è molto bravo nel dominare l’avversario usando la propria fisicità, ma parliamo pur sempre di un ragazzone di 192 cm. In area di rigore può dire la sua, anche solo appoggiandosi al difensore e smistando l’assist finale. Pioli lo vuole come riferimento lì davanti ma non come stoccatore, bensì come assistman.
Una sorta di primordiale Petagna all’Atalanta o Giroud nel Mondiale russo del 2018, ma con valanghe di tecnica in più nei piedi che potrebbero generare numerosi assist e qualche tiro improvviso verso la porta. Più assist, più gol, meno corsa e meno contrasti duri subiti, così Pioli sta reinventando De Ketelaere e per noi avrà largamente ragione.