Dopo un anno fatto di polemiche e proteste FIA ha scelto la linea dura contro i piloti della F1: censurati alcuni atteggiamenti e discorsi.
Se c’è una linea di pensiero che ha unito tutte le scuderie e tutti i tifosi è quella contro FIA. La Federazione che gestisce e organizza la F1 ha deluso su tutta la linea: dal disastro di Suzuka al circo mai sanzionato del caso sforamento Budget Cap di Red Bull. Ora sembrano voler rincarare la dose: hanno scelto il pugno duro contro i contestatori e gli attivisti.
Non possiamo che lamentarci e parlare male della Federazione Internazionale dell’Automobile, meglio nota come FIA. Hanno deluso su tutta la linea, macchiandosi di mille errori e decisioni controverse: dalla gestione del pericolo a Suzuka al caso Budget Cap di Red Bull, ma se ne potrebbero citare a bizzeffe.
Ad un certo punto si è paventata la possibilità di separarsi dalla Federazione e rendere F1 autonoma, questione rimasta in sospeso ma a nostro avviso da considerare. Comunque sia, dirigenti e piloti delle varie scuderie hanno fatto eco a giornalisti e analisti nel criticare largamente e pubblicamente la Federazione.
A quanto pare trovano sempre un modo per far parlare male di loro. Questo modo tirannico e disorganizzato di gestire un movimento enorme come la F1 non va bene e a breve arriverà un ben rincaro della dose. Si passerà ad un “regime totalitario” dove non sarà possibile esprimere la propria opinione politica, altra questione sulla quale si è largamente dibattuto.
Due politicamente e socialmente attivi come Lewis Hamilton e Sebastian Vettel hanno avuto spesso a che dire col presidente Mohammed Bin Sulayem. Se fin qui la FIA è stata egoista, chiusa e opprimente, aspettate di vedere la nuova norma lanciata in queste ore. Scopriamo cos’hanno imposto ai piloti.
FIA, da Federazione a regime? La libertà d’espressione è fondamentale e necessaria!
Conoscete tutti l’articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea?
Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
Ecco, e non dimenticatelo mai. La libertà di qualsivoglia genere ce la siamo conquistata col sangue e col sudore della fronte attraverso secoli e secoli dapprima bui e successivamente colmi di speranza. Questo non dimentichiamocelo mai, non facciamo come sta facendo FIA.
La Federazione ha appena modificato l’articolo 12.2.1 del Codice Sportivo, sancendo di fatto la fine della libertà d’espressione dei piloti in F1. I piloti incorreranno in sanzioni per “la diffusione e l’esibizione di dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali, in particolare in violazione del principio generale di neutralità promosso dalla FIA nel quadro dei suoi statuti“.
Dunque niente messaggi politici, niente attivismi, niente sensibilizzazioni: i piloti facciano i piloti… al via la repressione! C’è il concreto rischio che FIA passi da Federazione a regime, perdendo la bussola di ciò che invece dovrebbe essere e della centralità che lo sport può avere circa tematiche calde.
C’è una scappatoia, una sorta di mano tesa dalla Federazione per non dimostrarsi del tutto barricata dietro le proprie arcaiche idee. I messaggi pre approvati dalla Federazione saranno consentiti, ma difficilmente quelli più contrastanti verranno dichiarati consoni.
Le manifestazioni solo se autorizzate, il non poter esprimere liberamente la propria opinione e il non accettare che i piloti non siano solo fantini di bolidi. Questo è diventato FIA… e a noi non piace neanche un po’.