Mentre noi appassionati smaniamo in attesa che ricominci la MotoGP, c’è chi dal box Yamaha critica aspramente la competizione motoristica.
Il mondo delle competizioni motoristiche vive un periodo di forte rivoluzione, pertanto anche di estrema delicatezza. Aumenta pericolosamente il numero di cadute e come se non fosse abbastanza stressante già così il Motomondiale, arriva anche l’ufficialità del moltiplicarsi esponenzialmente del numero di gare. Il manager di Yamaha ha criticato aspramente la MotoGP e la sua evoluzione, spiegando perché non abbia aumentato il numero di fan negli ultimi anni.
L’annata di Yamaha è stata oltremodo dolorosa per tutti i membri del suo team e per tutti i suoi tifosi. In MotoGP la squadra in blu ha dominato la prima metà di stagione ponendo il campione in carica Fabio Quartararo in vetta alla classifica. L’asso francese aveva addirittura ben 91 punti di vantaggio su Pecco Bagnaia di Ducati. Bagnaia gli ha rimontato ben 105 punti in meno di metà stagione strappandogli il titolo.
Non è andata tanto meglio in SBK dove a vincere, anche lì, è stata Ducati. En plein in entrambe le categorie, vincendo qualsiasi titolo da quello del singolo a quelli di squadra. Tra le derivate di serie il campione in carica Toprak Razgatlioglu ha fatto il possibile, tenendo testa ad Alvaro Bautista. Nulla da fare, anche qui il fantino di Ducati ha avuto la meglio.
Per Yamaha è stato un anno terribile insomma, molto deludente e doloroso. Ne sa qualcosa Paul Denning, team manager di Yamaha in SBK. In settimana il dirigente del team di Iwata ha parlato delle differenze tra SBK e MotoGP, spiegando che la loro squadra è in crescita e mira a duellare con Ducati. Denning ha anche analizzato il delicato momento che vive la classe regina delle corse, spiegando perché fatica così tanto a migliorarsi.
Siamo nell’era della spettacolarizzazione e questo è chiaro ormai a tutti. Gli sport evolvono, nel bene o nel male, si favoriscono gli attacchi sulle difese e si punta a moltiplicare esponenzialmente numero di gare e punteggi. Sport di squadra, individuali, motori o palle non fa differenza, tutti puntano ad aumentare i ricavi così da non perire sotto alle ingenti spese.
La MotoGP di recente ha ufficializzato il calendario per il 2023: ben 21 gare accompagnate da 21 Sprint al sabato. Un totale di 42 impegni, un’annata folle e stressante ma indubbiamente remunerativa. Il gioco varrà la candela? Lo sapremo solo a fine anno.
Intanto Paul Denning ha fatto una panoramica su quanto visto fin qui e quanto sta accadendo in MotoGP. Perché la classe regina delle corse motociclistiche non aumenta il numero dei suoi supporters come fa la F1? Perché si fa così fatica ad affermarsi e a tornare popolari come un tempo? Questa una sintesi delle parole rilasciate da Denning in un’intervista a Motorsport.
“Il format SBK con tre gare è molto entusiasmante. Nella Superpole Race in dieci giri ci sono duelli molto emozionanti. In SBK i piloti si sorpassano, in MotoGP non è così facile per i piloti causa requisiti tecnici. Le gare SBK sono più emozionanti e divertenti! Mancano personaggi carismatici come Rossi e Marquez, c’è troppa tecnologia e poca rivalità“.
Nel frattempo Denning e tutto il team di Iwata preparano il 2023, annata che dovrà vederli in riscatto. La R1 e Toprak Razgatlioglu migliorano a vista d’occhio, i test di Jerez de la Frontera hanno dato risposte positive ed ora Yamaha sembra pronta ad affrontare Ducati ad armi pari in SBK! Speriamo lo stesso facciano la M1, Quartararo e Jarvis in MotoGP, abbiamo tutti fame di duelli serrati e grande spettacolo!
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