La Juventus deve rifondarsi, non c’è altra via. Il progetto tecnico rinascerà insieme alla società? In tal caso si riparta da Luis Enrique!
La Juventus vive indubbiamente uno dei periodi storici più complessi della sua longeva vita calcistica. Le dimissioni del CDA bianconero di qualche giorno fa hanno provocato un terremoto mediatico. I vertici sono accusati di manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali, fatture false, ostacolo dell’Autorità e plusvalenze fittizie. Nel mentre Allegri tenta di risolvere i problemi di campo, non senza qualche difficoltà. Dunque c’è aria di rifondazione e questa è l’ora giusta per iniziare un nuovo progetto tecnico.
La Vecchia Signora è stata per molti anni una società inquadrabile in determinate idee: blocco italiano di calciatori, gioco non spumeggiante ma efficace, dirigenti autoritari e rigore da leva militare. Molti calciatori estrosi e allenatori brillanti furono bocciati perché non idonei al cosiddetto Stile Juve.
Oggi quello stile non c’è più ed è un bene: il calcio è cambiato, la proposta è diversa, la manovra richiede gioco e un blocco italiano forte non c’è. Eppure il cambio di rotta non ha funzionato: Andrea Pirlo preso e scaricato dalla dirigenza dopo pochi mesi, Maurizio Sarri cacciato da campione dopo un anno e si è tornati da Allegri. Per carità, Acciughina è un vincente ed un ottimo stratega, ma gioca un calcio datato ed in Europa così non si vince.
Si vince in Italia magari, dove i club non sono più di altissimo livello e basta avere qualche singolo che te la risolve per primeggiare. Ma così non va in Champions ad esempio, dove tutte sono preparate e dove qualsiasi squadra gioca a calcio. Perciò la nuova Juventus dovrà rifondarsi ed è arrivato il momento per dare vita anche ad un nuovo progetto tecnico: Luis Enrique sarebbe l’uomo giusto!
Juventus, rifatti il look: si riparta da Luis Enrique!
Come detto, tutti vogliamo bene a Max Allegri e tutti lo stimiamo come stratega. Pensavamo che il periodo lontano dai campi avrebbe giovato ad Acciughina, magari utilizzandolo per ammodernare le proprie idee di gioco e invece è tornato il solito Max. Che ripetiamo, in Italia va anche bene, ma in Europa no.
La Juventus vive però una controversia ideologica: Allegri continua con la sua guerra santa al cosiddetto Bel gioco mentre la società vuole alzare il livello tecnico della rosa. Qui nasce una controversia gigantesca: come può una squadra ricca di campioni e qualità giocare in modo operario sempre ed in ogni occasione?
Non può, perché Paredes e Pogba non sono Miretti e McKennie. I primi due devono palleggiare, imporre il loro gioco, dominare l’avversario e correre meno, i secondi due possono fare da box to box e giocare un calcio operaio. Quando la Juventus sarà a ranghi completi diventerà difficile vincere con un calcio operario e calciatori da 7 o 9 milioni d’ingaggio.
Per questo la Juventus deve stravolgersi, una volta e per tutte, rimanendo Signora ma ammodernando quel Vecchia davanti che non è più al passo coi tempi. Il nuovo corso bianconero riparta da uomini di fiducia e di campo, ma soprattutto riparta da Luis Enrique. Il CT spagnolo dopo il Mondiale potrebbe volere una nuova sfida, è il momento giusto per convincerlo!
Affidare la gestione del club al mister asturiano significherebbe provare ad emulare i grandi club europei, di quello ha bisogno la Juventus! Innanzitutto i grandi calciatori si sentirebbe coinvolti finalmente in un manovra schiacciasassi fatta di palleggio estenuante e dominio totale del gioco. Questo modo di giocare funziona anche in Europa, il che porterebbe finalmente la società bianconera magari ad alzare qualche trofeo internazionale.
Non solo il gioco, con Enrique cambierebbe anche la filosofia del club. Non più leva militare, bensì una sorta di gigantesca accademia calcistica dove crescere tutti insieme. Far conoscere la filosofia calcistica dai pulcini fino alla prima squadra, imponendo a tutti lo stesso calcio così da salire preparati nelle categorie superiori. Inoltre Luis Enrique la Serie A l’ha già assaggiata nell’anno come tecnico della Roma, perciò non arriverebbe come sprovveduto.
Basta utilizzare i giovani di talento e promettenti come garanzie economiche per acquistare poi senza senno sul mercato. Non è andata bene la questione delle plusvalenze sui giovani, magari è tempo di credere in loro. Promuoverli, farli arrivare in prima squadra e puntare su di loro: solo in Italia si fanno storie in merito, mentre i vari Pedri, Foden, Bellingham e Musiala dominano in Europa.
Non più una Vecchia Signora fuori tempo, bensì una bella donna moderna e giovanile a cui tutti vorranno aspirare e che tutti invidieranno. Luis Enrique sembra poter essere l’uomo giusto, i bianconeri non perdano anche questa finestra per cambiare il proprio corso.