Il Napoli sembra imbattibile e se oggi rende così lo deve al gioco imposto da Luciano Spalletti. I numeri della sua squadra gli danno ragione.
Il Napoli sta indubbiamente vivendo un periodo d’oro. Il gioco funziona, solitari primeggiano in classifica, i rivali della Juventus sono in difficoltà (e in merito qualche battuta sgradevole è scappata) e il futuro sembra roseo. Scegliere Luciano Spalletti è stata la mossa migliore che De Laurentiis potesse fare e i numeri del club partenopeo danno ragione alla filosofia calcistica del tecnico di Certaldo.
Questa estate il Napoli è andato incontro ad una feroce contestazione da parte dei propri tifosi durante il ritiro estivo a Dimaro. I supporters del club partenopeo non hanno visto di buon occhio il mercato in uscita voluto da De Laurentiis e avallato da Giuntoli e Spalletti. In estate hanno salutato Kalidou Koulibaly, Fabian Ruiz, Arek Milik, Dries Mertens, Lorenzo Insigne e David Ospina, più altri elementi come Petagna e Ounas.
A fronte di queste cessioni roboanti non sono arrivati nomi di primissima fascia, tutt’altro. In entrata ecco un giovane e magrolino esterno dal cognome impronunciabile, un centrale difensivo coreano dalla Turchia, il riscatto di Anguissa, un terzino dal Getafe, il prestito di Ndombélé, il bravo Raspadori dal Sassuolo, Ostigard e Simeone dalle retrocesse Genoa e Cagliari.
Aspettative? Nessuna. Insomma, più che lecito che i tifosi fossero sul piede di guerra. Eppure nel calcio esistono i professionisti e spesso c’è un motivo se loro fanno quel mestiere e noi no, ovvero loro hanno conoscenze che ai più non arrivano.
Tutti questi calciatori si sono rivelati mirabolanti e adattissimi a ciò che chiede Spalletti, così ecco nascere e splendere le stelle di Kvaratskhelia, Kim e Oliveira. Tre sconosciuti a luglio, tre portenti ora. Ampi meriti sono del gioco voluto da Luciano Spalletti.
Spalletti stravolge il Napoli: i numeri gli danno ragione
Quello che in estata è sembrato un calciomercato scellerato si è rapidamente dimostrato come un capolavoro di strategia e lungimiranza. Così il DS Giuntoli ha servito al tecnico toscano una squadra forte, nuova, imprevedibile ma soprattutto adatta.
Bisognava solo aspettare, comprendere il cambiamento e dare fiducia ad un ingranaggio che sembra oliarsi insieme a meraviglia. Il tecnico ha messo in campo una squadra veloce, propositiva, aggressiva e moderna, un mix perfetto tra sacrificio e offensivismo. Non a caso oggi il Napoli è primo in classifica con 41 punti, a +8 sul Milan secondo, con 37 gol fatti e 12 reti subite.
Miglior attacco e terza miglior difesa, già questo basterebbe ad applaudire Spalletti e la sua idea di gioco che si sposa a meraviglia con gli uomini della rosa. Non solo, perché questi numeri basterebbero ma noi ne abbiamo degli altri. Il Napoli domina la quasi totalità delle statistiche della Serie A, il che è incredibile.
Il Napoli è la squadra che con 32 minuti e 53 secondi più domina il possesso palla in Serie A, inoltre con 31 assist è anche il team che più coralmente va in gol. La banda partenopea è anche la compagine che calcia di più in porta con ben 272 tiri, non a caso vanta tra le proprie fila il capocannoniere Oshimen con ben 9 gol.
La coralità nel calcio moderno è un elemento imprescindibile del gioco, così come l’essere aggressivi e alti in difesa e il creativi e fluidi in attacco. Oshimen e Kvaratskhelia sono bravissimi a non dare riferimenti agli avversari, così com’è bravo a farlo la riserva Raspadori. E Spalletti se la ride…