Mattia Binotto out: ecco qual è stato il suo più grande errore

La stagione di F1 si è conclusa ed in Ferrari è arrivato lo scossone: Mattia Binotto si è dimesso. Ma qual è stato il suo più grande errore?

La stagione 2022 per Ferrari è stata oltremodo deludente e per fortuna dei loro tifosi è finalmente giunta al termine. Dalle prime bellissime sensazioni alle enormi aspettative sulla F1-75, per poi passare agli errori grossolani fatti con strategie perdenti e scelte incomprensibili. A pagare per tutti è stato Mattia Binotto, comprensibilmente in quanto Team Principal della scuderia di Maranello ed il suo favorito come successore resta Frederic Vasseur di Alfa Romeo. Ma qual è l’errore più grande fatto dal Team Principal?

Mattia Binotto
LaPresse

Se ripensiamo da dove Ferrari era partita quasi ci viene il voltastomaco a vedere com’è andata poi la stagione. Il 2022 prometteva così bene, la F1-75 si è presentata allo start della stagione con due vittorie e tre podi ottenuti da Leclerc e Sainz nelle prime tre uscite. Un sogno, l’incantesimo sembrava spezzato e invece nulla, sono entrate in gioco una serie di variabili impazzite che hanno fatto saltare il banco.

La F1-75 ha iniziato a rompersi con facilità tanto che a fine campionato sono ben 9 ritiri quelli patiti da Ferrari. Non solo, perché una volta depotenziata la monoposto ha ottenuto una certa stabilità, ma è crollata in potenza e competitività inevitabilmente. A tutto questo bisogna aggiungere il pessimo lavoro svolto dagli uomini del Cavallino Rampante tra box e muretto.

Pit stop lunghissimi, errori nel cambiare le gomme, scelte infelici nello scegliere i pneumatici giusti, attuazione di strategie spesso perdenti, scelte incomprensibili prese nei momenti cruciali e ordini di scuderia quasi mai assennati.

Una partita persa in partenza, col senno del poi. Ora lo sappiamo, Mattia Binotto aveva perso sin dall’inizio commettendo un errore imperdonabile all’ottenimento dell’incarico in Ferrari.

Mattia Binotto si dimette: troppi errori, ma il più grave lo fece in partenza

Come detto in partenza la F1-75 soprattutto all’inizio ha lasciato a piedi Charles Leclerc e Carlos Sainz in più occasioni. Ma non è stata tutta colpa della strapotenza eccessiva della Power Unit che ha compromesso l’affidabilità della monoposto, nossignore, quel problema lo si è risolto a metà stagione quando Leclerc era ancora in corsa seppur in ritardo su Verstappen.

La Ferrari è caduta sotto i colpi del fuoco amico. La prima cavolata epica è arrivata a Monaco, quando Leclerc è stato richiamato due volte ai box in breve tempo mentre Sainz era al cambio gomme. L’ingegnere Xavier Marcos in preda al panico ha provato a tenere in pista il pilota monegasco urlando via radio ma ormai era troppo tardi.

A Silverstone si è materializzato un altro capolavoro. Charles Leclerc è stato lasciato in pista con gomme largamente usate non optando per un pit stop seppur tardivo, inevitabilmente è stato superato da chiunque ed ha perso il podio.

In Ungheria si è poi toccato il fondo, con perfino i piloti avversari che hanno riso delle scelte indecenti fatte in Ferrari. Il muretto del Cavallino Rampante ha mandato in pista Leclerc e Sainz con mescola dura mentre tutti i rivali correvano su gomme morbide in tali condizioni. Risultato? Con un Verstappen messo fuorigioco da una penalità in griglia si è comunque riusciti a perdere.

Ma come dicevamo su il peccato maggiore di Mattia Binotto è anche quello originale. Sì, perché il Team Principal ha peccato di presunzione pensando di poter far tutto da solo. Alcune cariche sono rimaste vacanti e altre abolite, Mattia Binotto ha ritenuto di poter prendere lui ogni decisione auto eleggendosi capo supremo in Ferrari.

Risultato? Troppe cose a cui pensare, pochissimo supporto e un numero molto esiguo di uomini accanto a consigliarlo ed aiutarlo. In un ambiente complesso come la F1 non si può pensare di fare tutto da soli, si deve per forza di cose lavorare in team e circondarsi si gente esperta nel proprio campo.

Il peccato originale è indubbiamente il suo più grave, quello che l’ha messo sin da subito in difficoltà e che a sua insaputa l’ha sconfitto in partenza. Ed ora? Per Mattia Binotto si spalancano mille opportunità lavorative, un po’ incredibilmente in effetti. Tante scuderie sembrano interessate all’ex Team Principal Ferrari, ovviamente non per offrirgli il medesimo ruolo. Binotto ha l’imbarazzo della scelta, che ci crediate o no, e vi diciamo di più: sarebbe un ottimo uomo squadra, un direttore tecnico coi fiocchi.

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