Mattia Binotto, si dice, ha già scritto il proprio futuro all’interno della F1: ovviamente non in Ferrari, dove non avrebbe avuto aiuti.
Sull’addio alla Ferrari di Mattia Binotto dopo ventotto anni, si è già ampiamente parlato e si sta ancora parlando. Anche solo per l’effetto che questo provocherà, con l’ormai annunciato arrivo nei box del cavallino, di Fred Vasseur, francese proprio come un certo Jean Todt, e che si assume la responsabilità di accettare un’eredità non certo facile. Vero, quest’anno i box ferraristi hanno fatto parlare di sé più per gli errori che per altro, ma ora ci sono una vettura all’altezza della Red Bull ed un Charles Leclerc affamato, da gestire.
A dire il vero, adesso sembrerebbe anche più difficile un rinnovo dello stesso Leclerc. Forse il rischio più che economico potrà essere proprio tecnico. Il monegasco è un pilota che può vincere e lo ha già dimostrato, la Ferrari può tornare a vincere, ma ancora non lo ha fatto. Ed intanto, parlando a calciomercato.com, il giornalista Leo Turrini, tornando a Binotto, ha lanciato un bel sassolino: “Binotto capo del reparto corse del Cavallino era un lascito di Marchionne. Il compianto Sergione non stravedeva per Arrivabene e aveva deciso così. Ma John Elkann non si è mai preso con Binotto. Erano come l’acqua e l’olio. E lo sapevano tutti”, ha detto Turrini.
Mattia Binotto lascia la Ferrari ma non la Formula 1
E non aggiusta il tiro neanche più tardi, il giornalista italiano, che si dice sicuro di una mancanza di supporto da parte di chi avrebbe dovuto, nei confronti dell’ingegnere nato in Svizzera. Ed infatti, Turrino così, continua: “non ha mai avuto il supporto del suo presidente, sulle grandi questioni. Hai mai sentito una parola di Elkann sul budget cap Red Bull o sulle regole aggiustate in corso pro Mercedes? Zero virgola zero”.
Insomma, errori dal muretto sì, sostegno dalla società, però, no. Mattia Binotto sarebbe stato quindi tagliato fuori al momento giusto, ma questa è una cosa che chissà, forse sarebbe accaduta lo stesso a breve. E per inciso, a Turrini il nome di Vasseur non convince. Ovviamente, gli appassionati ferraristi sperano che si sbagli, ma queste sono sempre voci da tenere in considerazione.
Per ora però, come già detto, sembra proprio quello il nome destinato alla Rossa, e cosa sarà di Binotto? Lui, pare che stia per cadere in piedi. Infatti, ci sono diversi rumors che vedono l’ormai ex ferrarista, vicino ad una scuderia che entrerà in corsa nel 2026. Così, ha anticipato qualcosina proprio Turrini: “Binotto tra un po’ ce lo ritroviamo al servizio della concorrenza, so che sta parlando con Audi, che entrerà in F1 nel 2026. E non sappiamo chi ne prenderà il posto a Maranello”.