C’è già chi pensa, ovviamente, agli sviluppi delle prossime monoposto della F1: il campionato inizia solo a marzo.
Della Formula 1 conosciamo diversi aspetti, ovviamente soprattutto quelli superficiali o anche i più divertenti come tutti i soprannomi dei piloti. Spesso però, non conosciamo alcune cose che restano nei box, così come negli spogliatoi di altri sport, a meno che però, qualche protagonista non dica la sua alla luce del sole. Ebbene, Adrian Newey, per inciso, uno dei migliori tecnici della F1, ha ammesso che teme che qualcuno possa ancora aggirare i nuovi regolamenti, con qualche trucchetto.
Lui, dal 2006 lavora per la Red Bull, che oggi qualche guaio con la FIA da scontare lo ha sicuramente, ma più riguardante il budget cap che come esso possa venir usato. Newey quindi, sicuro della perfezione dei propri progetti, parla di qualche collega che potrebbe fare il furbetto. “All’inizio non mi piacevano le nuove regole, mi sembravano restrittive, ma ora penso che il telaio e l’ala anteriore si muovano in un telaio molto stretto, ma ci sono anche aree con una sorprendente libertà. Questi includono le pance e la carrozzeria inferiore”, è quanto ha detto.
F1, le novità sono dietro l’angolo secondo Newey
Ovviamente, il tutto deve essere comunque fatto entro i regolamenti, quindi furbizia o meno, non si scappa da lì. L’inglese spiega che la Red Bull continuerà sulla strada iniziata, ma che non si direbbe certo che quella sia la migliore, e continua, da quanto riporta MARCA: “È del tutto possibile che qualcun altro abbia un’idea migliore dietro l’angolo. Forse un altro ha un potenziale di sviluppo molto maggiore, ma è ancora in ritardo per ora”. Insomma, giochi psicologici ma anche tanta sincerità nelle parole del britannico che poi ricorda l’importanza del doppio diffusore e poi, di un altro aspetto.
C’è sempre qualcuno che fa arrabbiare qualcun altro, nella F1. Alonso ha fatto infuriare i tifosi Ferrari, Newey invece, ha capito che qualcuno ha provato a copiare le sue idee, e non solo le sue. Mercedes avrebbe infatti, provato ad usare pontoni già visti da qualche altra parte, ed il classe ’58 ha spiegato: “Puoi innovare sugli alettoni o sul fondo, ma tutto funziona come un pacchetto. Un pontone Ferrari non si adatta alla parte inferiore del nostro corpo e viceversa. C’è sempre un’interazione tra questi elementi”.
Infine, una bella ammissione. Pur essendo sicuramente uno degli ingegneri più riconosciuti del movimento in F1, il nativo di Stratford-upon-Avon, città natale di William Shakespeare, spiega che non è certo che qualcuno non possa trovare idee ancor più prolifiche, per il 2023: “Nessuno di noi sa ancora dove andrà a finire quando svilupperà i propri concetti e nessuno ha completamente ragione. All’inizio, con la Ferrari, eravamo due squadre allo stesso livello e con pontoni diversi, e verso la fine della stagione, la Mercedes stava diventando più forte. Hai sempre la sensazione di dover migliorare“, conclude il britannico.