La Ducati dopo l’en plein del 2022 riuscirà a bissare la tripletta anche nel Motomondiale del 2023? Sì, senza dubbio e per molteplici motivi!
La Ducati ha chiuso il Motomondiale del 2022 con una tripletta: titolo Team, titolo Costruttori e titolo Piloti. Non ci si arriva per puro caso a questo risultato, c’è un lavoro enorme dietro e lo stesso non hanno fatto i suoi rivali. Ducati rivincerà i tre titoli nel 2023? Sì, per molteplici motivi tutti da ricercare in ciò che hanno messo sù loro e non i loro rivali.
Ducati non ha vinto per puro caso il cosiddetto Triplete quest’anno. Il team di Bordo Panigale nasce da un progetto meticoloso voluto dalla triade Ciabatti, Dall’Igna e Tardozzi: i suddetti dirigenti hanno messo su una squadra costola del reparto Ducati Corse che ha saputo progettare una Desmosedici imbattibile, affiliarsi ben tre team tra satellite e clienti, schierare piloti giovani e formidabili in pista e tornare alla vittoria dopo anni.
Pecco Bagnaia si è laureato campione del mondo: un pilota Ducati non ci riusciva dal 2007, un italiano non ce la faceva dal 2009 e l’accoppiata moto-pilota tricolore non accadeva da 50 anni. Tutto questo è stato possibile grazie al fatto che la Desmosedici vola, Bagnaia è un ottimo pilota e il futuro oggi sembra più roseo che mai per Ducati.
Ebbene sì, ne siamo convinti: Ducati rivincerà anche nel 2023 e lo farà in grande stile, con tutta probabilità bissando il Triplete. Non possono fallire: Bagnaia rimane uno dei piloti migliori in pista, Bastianini come compagno è quanto di meglio si potesse sperare di avere in team, la Desmosedici non è minimamente paragonabile.
Chi fermerà Ducati? Chi sta facendo passi in avanti tanto da poter pareggiare la squadra di Ciabatti, Dall’Igna e Tardozzi? Nessuno, ma diamo comunque un’occhiata alle loro chance.
Andiamo a dare un’occhiata ai team rivali di Ducati, quelli rimasti dopo l’addio di Suzuki ed escludendo dalla panoramica i team satelliti e clienti.
Cominciamo da Yamaha, la grande sconfitta. Il team giapponese non ha fatto grossi passi in avanti, anzi, ne ha fatti proprio pochi ma ha le giuste intenzioni almeno. Quartararo medita vendetta e forse il nuovo propulsore potrà dargli delle chance in merito, ma ancora siamo lontani.
Non va troppo meglio in Honda, anzi, forse è dove va addirittura peggio. In Honda c’è un problema macroscopico col nuovo prototipo del 2023: le idee sono già montate sulla due ruote e la risposta nei test è stata tremenda, non lasciando alcuna chance di sperare in meglio per il futuro. Anche qui, nessun passo in avanti rispetto al 2022: si è perso qualcosa in curva guadagnandone sul dritto, ma siamo da capo a dodici.
Qualcuno che sta bene c’è però. Benino, per meglio dire. KTM sta facendo le cose in grande e si mira a competere ai piani alti: la moto c’è, i piloti pure e la strategia sta nascendo sotto buonissime stelle. Basterà? Forse no, ma c’è margine qui.
Quella messa meglio forse è Aprilia. Rivola ed i suoi uomini hanno sacrificato la moto del 2022 concentrandosi su quella del 2023: Aprilia si presenterà preparata allo start della prossima stagione e ad oggi sembra la rivale più credibile per Ducati.
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