L’omaggio di Leclerc alla sua scuderia di riferimento, la Ferrari, è stato gradito da tutti i fan. Soprattutto quelli più nostalgici.
Leclerc, per tutti i fan della Ferrari, è l’unico barlume di speranza in un mare di perdizione e di perenne incertezza. Cosa alquanto paradossale, vista l’ennesima stagione sicuramente al di sotto di ogni aspettativa.
Ma questo, non è stato un fattore in grado di scoraggiare i fan. Anzi, per assurdo è stato un qualcosa in grado di unire ancora di più il monegasco al suo pubblico. Ovviamente, facendo riferimento anche ad altri eventi.
Per esempio, le dichiarazioni del pilota, che in qualche modo lo hanno sempre scagionato davanti ad eventuali responsabilità. Responsabilità fino a prova contraria non sue, sia chiaro questo.
I suoi litigi con Binotto, del resto, rimangono una testimonianza abbastanza attendibile di come questa situazione non dipenda da lui. Non del tutto, almeno. Ad ogni modo, anche se fosse, il gesto di Charles ha comunque espiato ogni peccato sul nascere.
Il pilota, infatti, è sceso sul circuito qualche gara fa con un vero e proprio omaggio alla sua casa madre. E questo, per i più nostalgici, è stato un dettaglio a dir poco sensazionale. Una vera e propria dichiarazione d’amore, volendola porre in questi termini.
Nel prossimo paragrafo, ad ogni modo, si potranno riportare dettagli maggiori. Il modello che ha utilizzato il pilota di Monaco per la gara trascorsa, è una Ferrari 312 risalente al periodo del 1960.
Un vero e proprio pezzo forte della Rossa, che si può essere certi del fatto che piacerà a tante persone. A riguardo, almeno per ora, ci sono infatti decisamente pochi dubbi. E rimostranze varie per questo omaggio, come volevasi dimostrare, non sono mai giunte.
I dettagli di questo modello, come detto sopra, si potranno rivelare a breve.
Le caratteristiche del modello di auto portato in auge da Leclerc, sono probabilmente una peculiarità rara da trovare altrove. Altri tempi, per il settore dei motori. Tempi che, proprio in quel periodo, prevedevano a sé un altro valore estetico in loro favore.
I cilindri, fatti di ghisa, avevano uno spessore tale da rendere imprendibile chiunque avesse tra le mani quel modello. Il vero e proprio punto forte, era la leggerezza. Un peso di poco più di 500 kg, a confronto agli oltre 700 delle vetture attuali.
Come detto sopra, erano pur sempre altri tempi. Inoltre, anche le normative in vigore erano diverse.
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