Se ne è andato il più grande di tutti: il lutto ha sconvolto l’intero mondo dello sport ed in particolar modo quello di Red Bull e della F1.
Il mondo intero piange la scomparsa di uno degli uomini più importanti e vincenti non solo dell’imprenditoria e della Formula Uno, ma anche dello sport in generale: era malato da un po’ di tempo ma certamente non si poteva ipotizzare una scomparsa così prematura, il mondo Red Bull ha subito un duro colpo ma il grande uomo non verrà certamente mai dimenticato.
Non è mai facile dire addio a qualcuno, figurarsi quando si parla di un qualcuno che è riuscito ad unire milioni e milioni di persone dando vita ad un complesso metodo e progetto che ha spopolato in tutto il mondo.
Un grande uomo, un numero uno assoluto dell’imprenditoria, un amante delle quattro ruote nonché un vincente negli sport dove ha ottenuto larghi consensi e numerosi successi: ci ha lasciati Dietrich Mateschitz, austriaco imprenditore multimiliardario e patron dell’universo Red Bull, geniale cofondatore della bevanda energetica.
Il gigante buono Dietrich Mateschitz si è spento alla prematura età di settantotto anni dopo aver lottato per diverso tempo contro il cancro, cosa che non l’aveva certo fermato dall’apparire nel Paddock e dallo stare vicino alla scuderia Red Bull di sua proprietà.
Indubbiamente tra i più grandi imprenditori della Terra, Mateschitz è riuscito a creare un impero da oltre 25 miliardi di euro e Forbes un anno fa lo inserì al 56esimo posto dei magnati più ricchi al mondo. Indubbiamente l’uomo più ricco d’Austria, Mateschitz era un uomo riservato e buono che non amava apparire davanti alle telecamere e si teneva distante dalle attenzioni mediatiche.
Il patron di Red Bull lascia un figlio di nome Mark, trentenne, che verosimilmente erediterà la grande impresa: resta ora da capire se cambierà qualcosa al modello sportivo dell’azienda che ha investito in quasi tutti gli sport, creando un sistema complesso al quale allega una rete d’osservazione di primissimo livello che consente sempre ai team, alle squadre o alle scuderie in questione poi di primeggiare.
Tra i suoi tanti successi come non citare la scuderia Red Bull di F1, fiore all’occhiello dello sconfinato progetto sportivo voluto da Mateschitz che ha visto la sua azienda sbarcare in quasi tutte le competizioni: dalla motocross al calcio fino alla Formula Uno, e così via, e proprio la scuderia della classe regina delle corse di monoposto a quattro ruote scoperte era il suo più grande amore.
Prima di andarsene Dietrich Mateschitz ha fatto in tempo a vedere il suo miglior pilota Max Verstappen laurearsi campione del mondo di F1 per la seconda volta consecutiva, ma sfortunatamente non è riuscito ad assistere alla doppietta di Red Bull visto che ha ottenuto anche la vittoria del titolo Costruttori.
La scuderia Red Bull, da quest’anno Oracle Red Bull Racing, è nata per sua volontà nel 2005 e da allora ha vinto ben 6 Mondiali Piloti e 5 Mondiali Costruttori… perciò difficilmente verrà dimenticato Mateschitz, anzi non lo sarà mai, per questo e per tutto ciò che ha fatto in vita.
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