La MotoGp ancora, tragicamente al centro dell’attenzione per una scomparsa che sta facendo disperare gli appassionati.
La MotoGp è di nuovo in lutto. Il mondo dei motori non trova pace, seppur la scorza cominci ad essere ben doppia poiché tutti consapevoli del rischio che si corre. Non ci si abitua e non ci si abituerà mai, però, a scomparse tragiche come questa.
Negli anni sono tanti, troppi i piloti che purtroppo hanno perso la vita ment
re stavano svolgendo il loro mestiere, ciò che amavano fare: dal 2000 ad oggi ce ne sono stati addirittura sei. Non che i precedenti non siano importanti, per carità, ma la lista diventerebbe tremendamente lunga, a dir poco disturbante.
La MotoGp ancora piange Kato e Tomizawa, Salom e Dupasquier, il più recente, deceduto lo scorso anno. Una menzione particolare, poi, va fatta al nostro Marco Simoncelli: non perché la sua vita fosse più importante dei sopracitati colleghi, ma perché il lutto per la sua scomparsa piegò l’Italia intera dal dolore.
Oggi, siamo di nuovo qui a parlarvi di un decesso che coinvolge da vicino la MotoGp. Non una scomparsa in pista, ma poco cambia poi per coloro che piangono il campione e per l’ambiente, visibilmente scosso.
Phil Read morto: causa morte, età, malattia
Ad 83 anni si è spento Phil Read, leggenda della MotoGp che per ben 7 volte è stato Campione del mondo: un titolo per la 125, quattro per la 250 e ben due per la 500. Una vera e propria icona per il mondo dei motori.
A dare l’annuncio il figlio, Phil Read Junior, tramite i canali social ufficiali: la leggenda della MotoGp si è spenta, serenamente, a Canterbury, dove viveva da sempre e dove ha scelto di rimanere fino alla fine.
A stroncarlo, oltre comunque ad un’età definibile venerando, una malattia incurabile ai polmoni che da anni lo martoriava. Il culmine era arrivato nella primavera del 2021, quando l’ex Campione della MotoGp aveva dovuto affrontare il lutto per la scomparsa della moglie.
Solitudine, malattia, problemi economici e giorni tremendi tragici, per lui, quelli di allora. La vicinanza di tutto l’ambiente della MotoGp lo aveva in un qualche modo risollevato, con tanto di dediche e ringraziamenti da parte di Read, in particolare a quel Giacomo Agostini con cui si è dato battaglia in pista tra gli anni ’60 e ’70.
Adesso la MotoGp ha una stella in più, in una costellazione già abbondante purtroppo, ma che guarda e veglia i piloti da lassù.