Il caso Sergio Perez esploso al Gran Premio di Singapore dopo la vittoria di Red Bull tiene ancora banco: i rivali sono arrabbiati con FIA.
Al Gran Premio di Singapore è successo di tutto: macchine out per guasti meccanici, incidenti tra vetture, scite clamorose di pista, sorpassi al cardiopalma su un tracciato strettissimo e il diluvio universale che ha complicato il tutto, ma a tenere banco dopo diversi giorni è ancora il cosiddetto caso Perez. La FIA si è nuovamente burlata bellamente di noi appassionati e dei rivali di Red Bull, facendo arrabbiare tutti.
I problemi tra FIA e numerosi membri del circus della Formula Uno stanno cominciando a diventare troppi, così come sono decisamente troppe le volte in cui la Federazione ha preso decisioni scomode o controverse facendo infuriare molti tra piloti, scuderie e appassionati di corse.
Dopo le discussioni avute con Lewis Hamilton sulla questione gioielli, le dispute avute con Sebastian Vettel circa lo scarso impegno della Federazione riguardo tematiche come femminismo, diritti LGBT e clima, il ridicolo approccio buonista alla questione sforamento budget di Red Bull e molti altri che non stiamo qui a citare, ecco che a Singapore la FIA si macchia di un’altra decisione controversa che si prende bellamente gioco di tutti favorendo solo la scuderia austriaca di Christian Horner.
In quel di Marina Bay è finito sotto investigazione l’asso messicano di Red Bull perché reo di aver rallentato di colpo e volutamente due volte in regime di Safety Car, con la macchina che però aveva preso l’allungo da un pezzo guadagnando moltissimi metri di vantaggio.
Checo Perez è finito sotto investigazione per questo ma la punizione è stata tutt’altro che esemplare: FIA ci ha impiegato quattro ore prima di decidere se penalizzare o meno il pilota, nel mentre la gara è finita, ci sono stati i festeggiamenti e le scuderie sono ripartite lasciando Singapore, e dopo tutto questo la Federazione ha elargito una penalità di 5 secondi al pilota… con ovviamente il secondo classificato finito oltre quel lasso di tempo, perciò di fatto l’ordine di arrivo è rimasto immutato.
FIA, i precedenti parlano chiaro: il caso Perez non finisce qui
Tra le ire furibonde dei tifosi Ferrari, degli appassionati di corse in generale e del muretto della scuderia rossa di Maranello, la FIA ha tirato dritto per la sua strada infliggendo una penalità misera a Perez che non impattasse affatto sul risultato ottenuto in pista, facendo felice sia l’asso messicano che la Red Bull.
L’ennesima presa in giro di FIA che ora comincia a stancare un po’ tutti, anche perché negli anni addietro ci sono dei precedenti simili, anzi forse addirittura meno evidenti e gravi, ma puniti per più duramente di così: ad Antonio Giovinazzi su Alfa Romeo toccarono ben 10 secondi di penalità mentre a Sebastian Vettel in Ferrari fu inflitto un Drive Through, qualora a Perez fossero state inflitte queste penalità la vittoria del GP di Marina Bay sarebbe andata a Charles LeClerc.