Una maxi squalifica per un big dei circuiti del tennis mondiale che lo terrà lontano dai campi per un bel po’.
Bisognerebbe segnare un confine tra ciò che può ancora essere accettato e ciò che invece è inammissibile. Lo sport, prima di essere agonismo e denaro nel caso dei professionisti che ci lavorano, è divertimento, inclusione, coesione. Coi compagni, con lo staff, con gli avversari e gli addetti ai lavori: anche nel tennis, seppur si parli di una disciplina per lo più individuale.
Capita, talvolta, di vedere qualcuno perdere completamente il senno in campo. Non sono una novità le sbracciate e le lamentele di Fognini con gli arbitri di tutto il mondo, o i battibecchi dello stesso con gli avversari al cambio campo o a fine match.
Ma anche andando indietro nel tempo non mancano certo gli episodi di nervi tesi, tesissimi, come le racchette distrutte da McEnroe durante il dualismo leggendario con Borg tra gli anni 70 e 80.
Oggi però, quando un big perde il controllo, è sempre soggetto a critiche asprissime. Anzitutto per il comportamento del tutto rivedibile in uno sport che fa dell’eleganze uno dei suoi punti cardine, e anche perché, aldilà del tennis, lo sport è un esempio per i più piccoli e non.
Lo scorso febbraio, nell’Atp 500 di Acapulco, è andato in scena un qualcosa che difficilmente si era visto su un campo da tennis. Alexander Zverev, tennista tedesco di origini russe ed attuale numero 5 al mondo, al termine di un match di doppio in cui è uscito sconfitto, ha letteralmente preso a racchettate la sedia dell’arbitro.
Il tutto mentre il giudice di gara era ancora lì sopra, in attesa di salutare i quattro tennisti in campo. Con Zverev, chiaramente, la stretta di mano non c’è stata e anzi, il tedesco ha anche aggiunto un colpo finale, con l’arbitro, capace di mantenere i nervi saldi, che a quel punto è sceso e ha abbandonato il campo.
La pena è corrisposta a 25mila euro di multa e ben 8 settimane di stop per uno dei big del tennis. La squalifica, però, è stata sospesa per un anno: se in quest’arco di tempo il tedesco non avrà comportamenti ambigui, verrà revocata.
Sbollita la rabbia, tramite i social l’ex numero 3 al mondo ed attuale numero 5 del tennis ha così chiuso la vicenda: “Ho chiesto scusa all’arbitro, il mio comportamento è stato inaccettabile. Chiedo scusa a tutti i presenti, ai miei tifosi e a questo sport che amo e per il quale do sempre tutto, lo sapete. Stavolta ho dato troppo. Rifletterò sull’accaduto in modo che non si ripeta mai più”.
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