L’ex numero uno di Ferrari traccia la rotta: Jean Todt ha consigliato cambi al vertice e ora molti dirigenti tremano. Chi rischia di più?
Sfruttando la lunga pausa di tre settimane intercorse tra il GP di Monza e l’imminente weekend di gara che si terrà a Singapore, molti personaggi di spicco del mondo della Formula Uno sono stati incalzati da radio, web e giornali per tracciare bilanci della stagione. Jean Todt, ex numero uno di Ferrari e FIA, è stato chiaro riguardo le rosse di Maranello suggerendo cambi al vertice importanti.
Jean Todt è stato senza ombra di dubbio il dirigente più vincente e amato della storia di Ferrari ed anche un ottimo presidente FIA che ha profondamente rinnovato il circus delle corse a ruote scoperte di monoposto. Con le rosse di Maranello si contano a fatica tutti i successi: 106 vittorie in totale, 8 titoli Costruttori, 6 titoli Piloti cinque dei quali con Michael Schumacher e uno con Kimi Raikkonen.
Pertanto quando parla uno come Jean Todt si sta muti ed in religioso silenzio, questo perché l’ex dirigente francese è un pozzo di scienza ed un uomo competente in ogni materia nell’ambito corse, dalla politica alla pista.
In settimana Todt ha parlato della stagione di Ferrari, analizzando un pochino tutti i punti e tracciando la rotta sul da farsi per l’imminente futuro: il super ex dirigente ha scagionato la macchina da qualsivoglia colpa, sottolineandone invece l’elevata competitività e la grandissima potenza di fuoco, ha inoltre detto che la F1-75 è stata per larghi tratti la vettura migliore in pista e che con strategie diverse e molti meno errori avrebbe potuto portare LeClerc o Sainz alla vittoria del titolo.
Jean Todt è stato chiaro su cosa non abbia permesso a Ferrari di vincere il titolo: “Quando l’eccellenza viene meno è importante capire da dove arriva l’errore, se si fanno spesso gli stessi errori allora significa che c’è qualcosa da cambiare…“, pur scagionando in parte Mattia Binotto dicendo che non ha consigli da dargli e che forse l’anno prossimo Ferrari potrà riprovarci a concorrere per il titolo.
Jean Todt chiede cambi al vertice: chi rischia di più?
Ad oggi è molto difficile dire chi rischia di più il posto in Ferrari, anche perché il presidente John Elkann durante il GP di Monza ha praticamente confermato la squadra in blocco per il 2023.
Fosse per i tifosi cambierebbero Elkann immediatamente, dato che viene considerato uno disinteressato alle sorti della scuderia ed un assenteista ingiustificato, ma pare che se dovesse saltare qualcuno non sia Mattia Binotto il primo nome in lista quanto più lo stratega Inaki Rueda, da tutti reputato inefficace contro la Schmitz stratega di Red Bull che puntualmente lo batte la domenica.
I tifosi da bravi romantici e da vogliosi di vincere rivorrebbero la coppia Ross Brawn e Jean Todt in Ferrari, ma entrambi hanno intrapreso ormai carriere politiche nella Formula Uno e difficilmente torneranno mai tra ingegneri e meccanici al box… anche se tutti li rivorremmo lì al muretto delle nostre rosse.