Il Gratta e Vinci al centro di una spiacevole vicenda: prima il fortunato vince milioni di euro ma poi si ritrova convocato ad un processo.
Il Gratta e Vinci è ormai un fenomeno di massa, diffuso in Italia così come in tutto il mondo. I tagliandi, che pure regalano spesso delle vittorie, hanno comunque percentuali molto basse circa i premi più alti: quelli milionari, visto che il massimo ottenibile coincide con la somma di 5 milioni di euro.
E molto vicino a questa cifra ci era andato quest’uomo di 55 anni, che aveva tentato di riscuotere il premio ad Acilia, una frazione di Roma. Qualcosa, però, è andato storto e l’uomo è finito in tribunale tra mille polemiche. Perché non ha potuto ritirare i suoi milioni di euro?
La vicenda è assai controversa ma si è già risoluta, pur chiamando in causa un processo in tribunale. Qualcosa che di rado si vede nell’ambito dei biglietti del Gratta e Vinci, eppure casi simili sono cresciuti sempre più come frequenza negli ultimi anni: vediamo il perché.
Gratta e Vinci, usa un biglietto falso: ecco l’esito del processo
La storia risale al 2015, quando appunto il sopracitato 55enne di Acilia ha tentato, invano, di riscuotere una vincita milionaria al Gratta e Vinci. Il problema, però, lo rappresentava il tagliando stesso: era falso L’uomo è stato accusato di danno contro lo Stato ed è finito in tribunale.
Nonostante il processo fosse partito in maniera serrata, l’uomo alla fine è stato scagionato poiché il suo tentativo è stato sventato fin da subito. I Gratta e Vinci, infatti, sono probabilmente tra i tagliandi più difficili da con cui effettuare una truffa. L’uomo si è difeso affermando di aver trovato il biglietto nella spazzatura ed è stato assolto.
La verifica del codice a barre, presente su ogni Gratta e Vinci, rende pressoché impossibile truffare con uno di questi: il nostro consiglio, quindi, è quello di non provarci. Potreste sempre andare incontro a magistrati meno clementi di quelli toccati al 55enne di Acilia.