L’Inter è partita col piede giusto ma solo per il risultato: la squadra di Inzaghi ha sofferto troppo e il tecnico ha un piano b.
L’Inter di Simone Inzaghi ha iniziato il nuovo campionato con una vittoria di misura a Lecce, per 1-2. Il risultato si salva, ma la prestazione dei nerazzurri no. Ora l’allenatore pensa ad una soluzione che vari il gioco dei nerazzurri, che contro le squadre in cerca di punti salvezza è diventato troppo prevedibile.
Nella vittoria col Lecce, infatti, sono venuti a galla tutti i limiti che anche lo scorso anno hanno ostacolato la corsa dell’Inter, uscita sconfitta dal duello scudetto col Milan. Una squadra che quando attacca dà sempre l’idea di poter far male, ma che se non riesce ad arrotondare il risultato poi scopre il fianco.
Ed è proprio quel che si è visto al Via del Mare, con l’Inter subito avanti grazie alla battuta sottoporta di Lukaku, fondamentale per sbloccare gare del genere, e poi in costante trazione offensiva. La ricerca del raddoppio è stata asfissiante e convincente per diverse decine di minuti, fino allo scoccare della ripresa: i nerazzurri, troppo sbilanciati e ballerini in difesa, hanno subito il pareggio giallorosso di Ceesay proprio ad inizio secondo tempo.
La soluzione che Inzaghi avrebbe trovato per la sua Inter è quella che, anche per costituzione della rosa, sembrerebbe la più logica: una difesa a quattro. I nerazzurri, infatti, non sono squadra da difesa del risultato se non in situazioni estreme, ma contro le “piccole” il discorso sussiste poco.
L’idea del tecnico piacentino sarebbe quella di ridurre i centrali difensivi, abbassare gli esterni a terzini ed inserire un palleggiatore in più in mezzo al campo: Asllani o magari Mkhitaryan, con l’armeno pronto a suddividersi i compiti sulla trequarti con Calhanoglu.
Un’idea che però prevede anche l’inserimento, in pianta stabile, di uno tra Dimarco e Darmian: sugli esterni i titolari dovrebbero infatti essere Gosens e Dumfries, ma la convivenza tra due giocatori così offensivi è possibile, sulla carta, solo in un centrocampo a cinque.
Col passaggio alla difesa a quattro, uno dei due terzini, per sostenere la spinta del tedesco o dell’olandese, dovrebbe essere un calciatore più dedito alla fase di copertura come il prodotto del vivaio dell’Inter o l’ex Manchester United. Ma a questi, all’occorrenza, potrebbe aggiungersi anche D’Ambrosio, seppur la sua trasformazione in braccetto della difesa a tre sembri ultimata.
Staremo a vedere nelle prossime giornate se Inzaghi e l’Inter metteranno in pratica questa soluzione: ciò che è certo è che la situazione andrebbe risolta il prima possibile per evitare passi falsi che i nerazzurri, nella corsa scudetto, non possono permettersi.
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