Il progresso dà, il progresso toglie: centinaia di migliaia di tassisti perderanno il lavoro, Baidu lancerà molti robot taxi autonomi subito.
Baidu, il colloso informatico cinese, ha vinto l’appalto per produrre in Cina i robot taxi che svolgeranno il lavoro di servizio ridesharing totalmente senza conducente, in auto ultra tecnologiche e avanzate che saranno guidate unicamente dal comando vocale e dalla intelligenza artificiale al loro interno. Il progresso talvolta fa paura, che fine faranno migliaia e migliaia di tassisti?
La Cina vara l’ennesima svolta epocale tecnologica e manda in pensione i vecchi e classici tassisti: dal 2028 per le strade delle città cinesi gireranno moltissime vetture targate Baidu, il colosso informatico rivale di Google e Bing, totalmente autonome e prive di conducente, pilotabili tramite comando vocale e comandate da un’intelligenza artificiale del computer di bordo.
Una follia alla Blade Runner o Matrix, una roba da film distopico ambientato cento anni avanti ai nostri tempi, eppure è così. I primi taxi a guida autonoma esordiranno a Wuhan e Chongqing con sole cinque unità di prova, ma Baidu nel mentre sta trattando per espandere il servizio anche a Pechino, Shanghai e Shenzhen, con l’obiettivo di mettere in strada ben ottocentomila vetture entro il 2028.
In quanti perderanno il lavoro per questa smania di progresso? In molti, magari non da subito ma qualora dovesse prender piede il servizio e magari presentare costi abbordabili e popolari allora inevitabilmente Baidu manderebbe sul lastrico una marea di lavoratori. È l’antipatico compromesso del progresso: progredire tecnologicamente, avere vite migliori e moderne, ma automatizzare il tutto toglierà sempre occupazione a chi campa con i lavori manuali.
Ma a Baidu questo non importa, sono lì per fare business ed il loro amministratore delegato Robin Li ha dichiarato che “essere elettrici è la semifinale del torneo, mentre essere intelligenti è la finale“. E bravo campione, ce l’hai fatta.
Robot taxi: chi sono, cosa sono, chi li produce e come sono fatti
Non è l’esordio totale dei robot taxi quello che lancerà a breve Baidu, anzi, in Cina qualcosina del genere già c’è e 196mila corse di robotaxi “assistiti” nei primi tre mesi dell’anno sono state effettuate da veicoli semiautonomi.
Baidu nel 2017 lanciò Apollo, la divisione che creò il servizio Apollo Go che oggi conta già trecento tra veicoli autonomi e semiautonomi. Neanche un mese fa Baidu ha presentato Apollo RT6, un veicolo autonomo con volante rimovibile che scenderà in strada già dal prossimo anno.
Le auto in questione che manderanno in pensione i tassisti non avranno né portiere né maniglie, ma avranno dodici telecamere che potranno esser governate dal comando vocale del riconoscimento.