Ennesimo grave errore del muretto Ferrari che sbaglia la strategia e genera l’ennesimo disastro: addio Mondiale, ora cadranno molte teste.
Arriva la pausa estiva ed arrivano anche i momenti di riflessione per i vertici delle scuderie di Formula Uno: in Ferrari c’è malumore tangibile, i risultati sono penosi e si è gettato al vento un Mondiale che li vedeva protagonisti e favoriti. Ora cadranno teste, è inevitabile, perciò è imminente un terremoto nella casa di Maranello.
Per anni la Ferrari si è ritrovata a non lottare mai alla pari contro Renault, Mercedes e McLaren molto più forti e performanti di lei, per anni abbiamo tifato invano Sebastian Vettel, Fernando Alonso e Kimi Raikkonen che poveracci giravano su delle monoposto rosse indegne di esser chiamate tali, oggi finalmente la musica è cambiata.. o così speravamo tutti, così ci avevano detto.
Le F1-75 hanno cambiato la musica, è vero, i motoristi a Maranello hanno consegnato a Mattia Binotto ed al suo staff due monoposto clamorosamente potenti e performanti, molto più delle Rb18 di Red Bull o delle W13 di Mercedes, eppure loro vincono e noi guardiamo vincere. Perché?
Perché qualcuno svolge mai il suo lavoro, qualcuno non ha fatto le cose per bene e quel qualcuno ora rischia di pagare a caro prezzo la sua incompetenza. Ferrari ormai ha perso il treno sia per la Classifica Piloti che per la Classifica Costruttori, già a metà stagione, e con due monoposto del genere è inaccettabile, pertanto i vertici di Maranello sono intenzionati a varare una rivoluzione nel personale che potrebbe tagliare teste importanti.
Bisogna capire le tempistiche: conseguenze serie e gravi ci saranno, è inevitabile dopo questo disastro, resta da capire se si agirà già ora nella pausa estiva o se si aspetterà la fine del Mondiale, ma piloti a parte (loro intoccabili) tutti rischiano il posto in Ferrari ora… una debacle simile è oltraggiosa e umiliante.
Il Team Principal Mattia Binotto è il primo indiziato a cadere: le sue strategie non funzionano mai, la Ferrari continua a perdere punti sanguinosi e mai per meriti degli avversari che ti superano o battono in velocità, no, piuttosto per errori interni e strategia sbagliate.
In Ungheria c’è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: il box richiama LeClerc, gli monta le gomme dure senza che piovesse e finisce per richiamarlo dopo pochissimi giri per toglierle. Risultato? Da primo a sesto. E questo è solo l’ultimo di una lunga ed imbarazzante lista che vede il Team Principal ed il box in generale prendere decisioni sbagliate, suggerire strategie fallaci e fare pit stop lenti.
Mattia Binotto con tutta probabilità cadrà, pagherà per tutti ed è giusto che sia così, ma non è detto che con lui non venga potato anche qualche altro ramo, anzi, è probabilissimo.
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