La MotoGp sotto i riflettori per la squalifica di uno dei piloti più importanti del circuito: i tifosi si dividono e scatta la polemica.
Una squalifica come poche altre se ne sono viste nel corso degli anni: la MotoGp è finita nell’occhio del ciclone per una comunicato del TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport) che ha sospeso per diversi anni uno dei piloti big della classe.
Una decisione prevedibile, certo, ma non in queste misure: la squalifica porterà l’atleta a tornare in pista non prima del 2023. Una data che ad oggi sembra vicina, ma considerando che la decisione del TAS è arrivata a fine 2019, la MotoGp ha perso da quasi tre anni uno dei suoi gioielli. Stiamo ovviamente parlando di Andrea Iannone.
La notizia fece scalpore nel dicembre del 2019. Andrea Iannone, dopo un controllo antidoping, risultò positivo ed inizialmente venne chiesta una sospensione dalla MotoGp, e in generale da ogni classe del motomondiale, pari a 18 mesi.
Ma cosa accadde? La sostanza rilevata dagli esami, il drostanolone, è uno steroide anabolizzante, che però la stessa Federazione, nella disposizione data a dicembre, associò con certezza a della carne che il pilota abruzzese mangiò alla vigilia del Gran Premio della Malesia. Insomma, un caso di intossicazione alimentare.
Il TAS però non fece sconti di alcun tipo, e dopo la sentenza in primo grado che condannò l’ormai ex pilota della MotoGp a 18 mesi, rincarò la dose qualche settimana dopo accogliendo la richiesta dell’Agenzia mondiale antidoping: una pena esemplare, che porterà Iannone a tornare in pista non prima del dicembre del 2023.
Una stangata mai vista, che di fattò mise in ginocchio il pilota abruzzese. “Ho subito la più grande ingiustizia che potessero infiggermi, ma non mi arrendo: speravo nella trasparenza ma una sentenza può piegare l’atleta, non l’uomo”: queste furono le parole, a caldo, dell’allora trentunenne originario di Vasto, provincia di Chieti.
Negli anni a seguire, Iannone è tornato a parlare della sua nuova vita senza la MotoGp: “Mi manca il brivido della velocità, la pista, il team: insomma, tutto. Col tempo ho iniziato a prendere la squalifica con filosofia, guardandomi attorno, a ciò che la vita ha da offrire”.
L’Aprilia, team con cui il pilota abruzzese gareggiava, ha sempre tenuto a sottolineare come credesse alla buona fede del suo tesserato, accettando però la squalifica. Non molti mesi fa, poi, Iannone è tornato sulla possibilità di tornare in pista nel 2024: “Non ho mai smesso di allenarmi, sarebbe impossibile farlo. Ovviamente spero di tornare a gareggiare, in MotoGp o in Superbike: continuerò a sognarlo”.
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