Il calcio piange la scomparsa di un calciatore, scomparso in un tragico incidente: le dinamiche, ora, sembrano chiare.
Quando una persona viene a mancare, il dolore è sempre incommensurabile. Che la scomparsa sia nell’aria o meno, la mancanza sarà sempre struggente. I casi in cui, però, la morte sopraggiunge inaspettatamente e prima, molto prima del tempo, allora la situazione diventa quasi insostenibile: il mondo del calcio, a riguardo, ne sa purtroppo qualcosa.
Oggi ricorderemo la scomparsa di un grande calciatore, andatosene prima del tempo a causa di un incidente stradale che lo ha portato via poco più di tre anni fa. Una ferita ancora aperta per il calcio e per tutti i suoi appassionati, specie in Spagna. Lo sfortunato protagonista di quel tragico 1 giugno 2019 fu José Antonio Reyes.
Calcio, la morte di Reyes: l’incidente, la commozione e la polemica
Tre estati fa ci lasciava uno dei calciatori spagnoli più apprezzati dai primi anni Duemila. Reyes, nel corso della sua lunga carriera, aveva vestito, tra le altre, le maglie del Real Madrid, dell’Atlético Madrid, dell’Arsenal, ma soprattutto del Siviglia. Con gli andalusi, seppur in più riprese, l’ala spagnola aveva disputato le migliori stagioni.
Quel 1° giugno 2019, Reyes aveva soltanto 35 anni ed era ancora in attività, tesserato con l’Extremadura, squadra di Segunda Division, la serie b del calcio spagnolo. Con la comunità autonoma sud-occidentale della Spagna, l’ala mancina giocò appena nove partite.
Reyes, a cavallo della sua Mercedes Brabus S550, un’auto da 380 CV, si schiantò contro il muretto laterale di una strada che collega Siviglia alla sua città natale, Utrera. Stando alla ricostruzione delle forze dell’ordine ai tempi, come riportò anche il quotidiano spagnolo Mundo Deportivo, il calciatore stava viaggiando ad una velocità superiore ai 200 km/h: ben oltre il limite dei 120 km/h insomma.
Un particolare che all’epoca gettò il caso in preda ai più disparati dibattiti, con chi chiedeva semplicemente e giustamente silenzio per il defunto e chi, invece, muoveva contro la sua memoria perché esaltato ad eroe, scomparso, del calcio.
Il cugino del calciatore, con lui in auto quel giorno, confermò la versione sul limite di velocità infranto dall’ex Siviglia, aggiungendo un particolare ancor più cupo: l’auto andò a schiantarsi contro il muretto al bordo della carreggiata perché si forò una gomma e, data la velocità elevatissima, Reyes perse il controllo e la vettura prese addirittura il volo per qualche metro.
Una vicenda triste, culminata con lo struggente saluto di Utrera alla sua perla (così era stato ribattezzato durante la sua carriera). Poco importa la dinamica, ciò che resta ad oggi, dopo 3 anni dall’incidente, è la mancanza di un atleta che, al mondo del calcio e alla vita, poteva ancora dare molto.