La Ferrari non chiarisce le gerarchie interne e obbliga i due grandi amici LeClerc e Sainz a darsele di santa ragione in pista: mossa giusta?
In Formula Uno non tutti i team operano allo stesso modo: c’è chi chiarisce le gerarchie sin da subito stabilendo una prima ed una seconda guida, c’è chi lascia passare qualche Gran Premio prima di decidere chi dei due piloti guiderà il team e c’è anche chi lascia la competizione aperta tra piloti tutto l’anno. Ferrari sembra aver scelto la seconda via, ma è la mossa giusta? La poca chiarezza sta generando un duello fratricida tra LeClerc e Sainz.
Avanti amici di vecchia data, per alzata di mano chi si ricorda del capolavoro Disney “Red e Toby amici nemici” che tanto traumatizzò tutti noi Millenials della Generazione Y? Bene, per tutti quelli che non se lo ricordano ecco un breve riassunto che ci aiuterà a capire meglio cosa sta succedendo in Ferrari.
Il lungometraggio di Disney parla di Red che è una simpatica volpe orfana che da piccola stringe amicizia con il cucciolo di cane Toby, e la loro amicizia sembrava indissolubile finché i due non crescono e si ritrovano nella spiacevole situazione di essere uno la preda ed uno il predatore essendo il foxhound inglese diventato un cane da caccia.
Nulla di più simile sta succedendo in Ferrari: il Team Principal Mattia Binotto insiste nello spingere i suoi due piloti Charles LeClerc e Carlos Sainz a lottare tra loro per guadagnarsi posizioni in pista, ritenendo lo spronarli l’arma migliore per ottenere successi e prestazioni al massimo delle loro possibilità, continuando a non chiarire le gerarchie non investendo nessuno dei due della carica di prima guida.
Tutto questo non sembra piacere troppo ai ragazzi che però accettano silenziosamente la cosa, perché tutto sommato se uno venisse nominato prima guida l’altro ne diventerebbe immediatamente lo scudiero sottoposto (buttandone giù il morale), pertanto finché si rimane sul vago automaticamente non c’è un titolare ed un vice ma si è entrambi primi piloti.
Ai piloti la cosa non fa impazzire ma l’accettano, ai tifosi invece manda in bestia: vedere le due F1-75 duellare in pista tra loro, mentre gli avversari si scambiano favori tra prima e seconda guida lasciando passare avanti il “titolare”, proprio non piace e chiedono a gran voce che uno dei due piloti venisse investito della carica di prima guida. Ma niente, Mattia Binotto non vuole saperne finché i due rimarranno piuttosto vicini in classifica, verosimilmente stabilirà la guida principale solo dopo che uno dei due avrà preso molto il largo sull’altro.
Una guerra fratricida in Ferrari è in atto e non per volere di LeClerc e Sainz, ma per espressa volontà del team e dei suoi vertici che hanno scelto questa strada e non sembrano volerla abbandonare minimamente. Red Bull ha da tempo nominato Max Vesrtappen prima guida ponendogli come scudiero difensore Checo Perez, lo stesso ha fatto Mercedes ponendo Hamilton a capo del team ed il giovane Russell a fargli da spalla (anche se ottiene risultati perfino maggiori del sette volte iridato).
Questa guerra rischia di costare punti in chiave Mondiale che già non si mette bene, con l’Olandese Volante su RB18 agli ordini di Christian Horner largamente primo in Classifica Piloti e distante ora sessantatré lunghezze dal monegasco di Ferrari, perciò vale la pena far duellare i propri piloti invece che farli aiutare tra loro caricando più punti possibili su un’unica monoposto? Per Binotto sì, non per molti di noi tifosi.
C’è poco da dire o fare, Mattia Binotto e Piero Lardi Ferrari comandano e ciò che ordinano è legge, coadiuvati comunque da un team di meccanici ed ingegneri. Eppure non se ne viene fuori, questa decisione di far duellare i piloti tra loro è stata presa ad inizio stagione e perdura nonostante ormai si sia arrivati a poco più che metà calendario.
I due piloti delle velocissime F1-75 sono stati interrogati circa questa battaglia fratricida alla Red e Toby, ed a precisa domanda circa le difficoltà di Red Bull che vedranno Verstappen molto lontano dalle prime posizioni se non sarebbe meglio provare a capitalizzare quanti più punti su un unico pilota, invece che dividerseli lottando tra Ferrari, Charles LeClerc ha risposto così: “Abbiamo solamente bisogno di fare il miglior lavoro possibile, concentrarci su noi stessi e non prendere rischi tra noi. Ma è normale, dunque non mi aspetto nulla di speciale“. A queste parole Carlos Sainz ha annuito ammettendo di non aver altro da aggiungere.
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