Valentino Rossi e il sorpasso che ha fatto scuola: “Mai nessuno come lui”

Valentino Rossi non ha certo bisogno di presentazioni, ma ricordarne le gesta leggendarie fa sempre accapponare la pelle. 

Valentino Rossi è stato uno degli sportivi più influenti della storia. Sia per i 9 titoli mondiali, vinti in quattro classi differenti e, per questo, rappresentati anche un record; sia per la svolta data alle corse sulle due ruote, che con lui hanno decisamente cambiato marcia in termini pratici in pista, ma anche a livello di audience e seguito televisivo e social.

Valentino Rossi
LaPresse

Tante sono state le imprese di Rossi in più di vent’anni di carriera, terminata nella commozione generale la scorsa stagione col saluto dei suoi tifosi e di tutti gli appassionati della MotoGp.

Una delle gesta che rimarrà indelebilmente fissata nella memoria di tutti, però, ha da poco compiuto 14 anni. Occorre fare infatti un balzo indietro al luglio 2008, quando il Dottore si giocava il titolo Mondiale con Casey Stoner: a Laguna Seca si scrisse la storia in un giorno rovente di mezza estate.

Rossi sorpassa Stoner al Cavatappi

Il 20 luglio 2008Laguna Seca è stata scritta una delle pagine più belle della storia del motociclismo. MotoGp che aveva già visto correre 10 Gran Premi, nei quali Rossi aveva dato l’impressione di essere molto più in condizione del rivale australiano Stoner, campione in carica sulla sua Ducati ma incostante fino ad allora.

La gara, come molti di voi ricorderanno, fu accesissima: sorpassi e controsorpassi, tentativi di fuga mai riusciti e un circuito consumato dal primo guidando ruota a ruota con l’avversario.

Il culmine si raggiunse quando Rossi, nel tentativo di sorpassare l’australiano, mise in scena un sorpasso al limite sull’iconica curva del Cavatappi, uscendo di qualche manciata di centimetri fuori dal cordolo e rischiando l’impossibile. Il gesto fu tale da scoraggiare  Stoner, a tal punto che l’australiano non riprese più il comando della gara, arrivando alle spalle del Dottore di 13 secondi.

Un gesto che scatenò polemiche, con chi acclamò Rossi e chi, invece, gridò all’irregolarità: la commissione di gara, però, non applicò alcuna penalità al pilota pesarese, che a fine stagione sollevò il suo 8° titolo mondiale, il 5° in MotoGp.

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