L’Inter, dopo tre amichevoli, ha incominciato a dare segnali: Inzaghi è pronto a cambiare modulo e interpreti.
L’Inter di Simone Inzaghi si prepara ad affrontare il Lione il prossimo sabato 30 luglio. L’amichevole coi francesi sarà la terza consecutiva in un filotto che ha visto i nerazzurri affrontare già Monaco e Lens.
Coi monegaschi, dopo il doppio svantaggio, l’Inter era riuscita a rimettere in sesto la gara nel secondo tempo con Asllani dopo il momentaneo 1-2 di Gagliardini a fine primo tempo. Ripresa che anche contro il Lens è stata decisamente più apprezzabile, ma con i giallorossi è finita con la beffa nel finale che ha permesso ai padroni di casa di portare a casa il risultato con un 1-0.
In vista della partita con il Lione, Inzaghi ha già mostrato di star sperimentando e anche parecchio. I calciatori nerazzurri sono ormai rientrati tutti dalle vacanze, coi soli Pinamonti e Skriniar non arruolabili poiché infortunati.
L’Inter delle ultime uscite ha, comprensibilmente, dimostrato fatica nella corsa: gambe pesanti e poca fluidità, com’è ovvio che fosse visti anche gli avversari atleticamente più avanti (la Ligue 1 comincerà la prima settimana di agosto, esattamente 7 giorni prima della Serie A).
Ma cosa hanno detto queste due gare francesi per l’Inter? Forse, i nerazzurri hanno un problema sulla fascia sinistra, che si riflette inevitabilmente anche sul terzetto difensivo. Vediamo che cosa ha provato Inzaghi nelle ultime uscite.
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Specie nella gara contro il Lens, l’Inter ha dimostrato come soffra una penuria di difensori centrali. I nerazzurri vantano un terzetto titolari, sulla carta, di tutto rispetto: Bastoni-de Vrij-Skriniar. Con lo slovacco che sembrerebbe indirizzato alla permanenza con rinnovo contrattuale, nessun problema. Lo scoglio si presenta quando, come in queste settimane, uno dei tre titolari dia forfait.
L’Inter ha infatti come riserve ben 2 terzini adattati, ovvero Dimarco e D’Ambrosio, e numericamente dopo l’addio di Ranocchia non ha il rincalzo centrale dei tre difensori. Ecco perché negli ultimi giorni si è continuato a fare il nome di Milenkovic, nonostante sembri che Skriniar resti a Milano.
Il difensore serbo in forza alla Fiorentina sarebbe il ricambio ideale, e potrebbe sia sopperire ad un’eventuale mancanza di de Vrij che del centrare slovacco. Il prezzo, attorno ai 15 milioni, è per adesso lo scoglio principale: l’Inter potrebbe far leva sul suo contratto, che scadrà il prossimo giugno con la Viola che rischierebbe di perderlo a zero.
L’altra perplessità sorta in casa nerazzurra riguarda la fascia sinistra. Orfana di Perisic, quella zona di campo è stata occupata in pianta stabile da Gosens: il tedesco, però, è un calciatore diverso. Meno funambolo, più 5° che accompagna l’azione e si inserisce per chiuderla. Simile, nel modo di interpretare il ruolo, a Denzel Dumfries.
Due esterni di centrocampo con le stesse caratteristiche, però, non sono necessariamente un punto di forza e qui ad Inzaghi il compito di amalgamare al meglio i suoi ragazzi. Tuttavia, i problemi fisici di Gosens hanno costretto il tecnico piacentino a schierare Valentino Lazaro, al rientro dall’esperienza non troppo fortunata al Benfica.
L’austriaco, però, nonostante l’adattamento a sinistra e nonostante abbia costretto Darmian a giocare nel terzetto difensivo contro il Lens, non ha affatto sfigurato. Dunque, una scelta consapevole per rilanciarlo, o un segnale alla società per far sì che intervenga sul mercato?