L’Inter è sempre stata una delle squadre italiane protagoniste del calciomercato e questo scambio resterà impresso nella storia.
L’Inter di Simone Inzaghi scalda i motori in vista dell’inizio della Serie A, che vedrà i nerazzurri scendere in campo il prossimo 13 agosto a Lecce. La squadra ha già disputato tre amichevoli di buon livello contro Lugano, Monaco e Lens, alle quali si aggiungeranno nelle prossime settimane quelle con Lione e Villarreal.
Nel mercato, l’Inter si è confermata tra le squadre più attive. Il ritorno in nerazzurro di Lukaku è stato il fiore all’occhiello di una sessione che ora vedrà la Beneamata concentrarsi sulle cessioni per sfoltire una rosa che ha accolto anche Onana, Bellanova, Asllani e Mkhitaryan.
Insomma, una tradizione che continua e che vede l’Inter sempre tra le squadre italiane più operative in termini di mercato. Qualche giorno fa, però, una delle operazioni più sensazionali ha compiuto la bellezza di 13 anni e, in qualche modo, ha segnato per sempre la storia dei nerazzurri.
L’Inter e lo scambio Ibrahimovic-Eto’o col Barcellona
Avrete già capito a cosa ci riferiamo: lo scambio è quello che vide Zlatan Ibrahimovic lasciare i nerazzurri dopo tre stagione per accasarsi al Barcellona, fresco Campione d’Europa.
Un tira e molla durato settimane, dai famosi “mal di pancia” dello svedese, che nell’Inter di Mancini prima e Mourinho poi si consacrò come uno degli attaccanti più forti al mondo. E proprio dopo quella stagione che lo vide vincere anche il titolo di Capocannoniere, Ibrahomovic era considerato il migliore del ruolo.
Il Barcellona cercava invece un attaccante che sapesse, per tecnica e stazza, sposarsi col gioco di Guardiola, all’alba del rinomato tiki taka. L’allenatore spagnolo aveva rotto col centravanti in forza ai blaugrana già da diversi anni: Samuel Eto’o.
Ed ecco la trovata del presidente Laporta: all’offerta di 70 milioni di euro fatta all’Inter, l’aggiunta dell’attaccante camerunense valutato 20 milioni. Fu una mossa suicida per il Barça, che proprio in semifinale di Champions League venne eliminato dai nerazzurri ed Ibrahimovic, senza mai essere riuscito ad entrare perfettamente nel gioco di Guardiola, venne rispedito a Milano l’estate successiva, sulla sponda rossonera del Naviglio.
L’Inter invece, oltre a non rimpiangere lo svedese in termini numerici, colmati per lo più dalla vena realizzativa monstre di Milito, trovò in Eto’o un leader vincente. Il camerunense, infatti, è ancora oggi l’unico calciatore della storia ad aver vinto due treble (campionato, coppa nazionale e Champions League) consecutivi con due maglie diverse.