Max Biaggi è tornato su alcuni fatti passati criticando aspramente Ducati per il trattamento che gli riservò nel 2008: è attesa una risposta.
La verità, specie se celata per anni, logora da dentro e consuma perciò se le cose si sanno, meglio dirle. Un po’ come raccontato dalla serie tv Chernobyl, dove il professor Valerij Legasov sapeva bene cosa accadde e quali misfatti furono compiuti laggiù e per anni è stato costretto al silenzio dall’Unione Sovietica, così Max Biaggi come un fulmine a ciel sereno racconta la verità sui fatti accaduti nel lontano 2008 quando in Ducati fu depotenziato di proposito così da permettere a Troy Bayliss di vincere in solitaria il Mondiale Superbike.
Se hai qualcosa dentro devi espellerla, o per anni ti mangerà fino a farti del male: Max Biaggi non ce la faceva più a tenerla dentro la verità e perciò come un Valerij Legasov italiano e che si occupa di motociclette si è affidato al profilo social di Facebook per pubblicare le sue verità circa i fatti accaduti nel 2008. Un po’ come Legasov quindi, che però all’epoca si affidò a delle registrazioni su videocassette dove disse tutta la verità (prima di suicidarsi) circa l’incidente della centrale nucleare di Chernobyl.
Il mondo delle corse su due ruote doveva sapere e l’anima di Max Biaggi cercava tranquillità, perciò oggi più che mai anche se dopo tanti anni ha fatto indubbiamente (bene) un passo coraggioso nel parlare e raccontare la verità, anche se questo lo porterà a farsi le guerra (forse anche legale?) con Ducati.
Max Biaggi ha raccontato di come la sua Ducati volasse all’epoca, ma dopo un breve periodo di tre settimane di infortunio tornò in pista con una motocicletta evidentemente depotenziata: la cosa si palesò immediatamente durante le libere del primo weekend dal suo rientro dall’infortunio e quando comunicò di sentire la moto più sofferente e meno potente tutti glissarono in Ducati.
“La moto che io provai la prima volta per il 2008 era assolutamente vincente, poi mi fratturai il braccio sinistro e al mio ritorno dopo 21 giorni di gesso mi accorsi che nelle libere 1 c’era qualcosa che non andava sulla moto. Parlai con il mio capotecnico, ma all’inizio delle libere 2 notai lo stesso identico problema“.
Biaggi ha raccontato di come fu l’allora Ingegner Preziosi a volere Bayliss vittorioso e Biaggi lontano, così che tutti potessero spostare l’attenzione sul talento del pilota e non sulla potenza della motocicletta, perciò secondo il cinquantunenne ex pilota romano l’ingegnere capo ridusse la potenza della sua moto volontariamente e questa cosa gliela ammise il suo capotecnico messo sotto torchiatura da Biaggi stesso.
“Il mio capotecnico, dopo vari tira e molla, finalmente ammise che l’allora Direttore Generale di Ducati Corse Filippo Preziosi gli aveva ordinato di inserire una mappa specifica che toglieva tra i 15 ed i 18 CV su tutto l’arco di utilizzo. Questo perché era necessario che a vincere fosse un solo pilota, altrimenti il regolamento avrebbe penalizzato la 2 cilindri. Infatti se a vincere fosse stato un solo pilota, la vittoria sarebbe stata imputabile alla sua bravura e non ad un vantaggio tecnico del 2 cilindri rispetto al 4 cilindri. La mia moto era diventata improvvisamente un cancello“.
Max Biaggi ha poi concluso il lungo sfogo su Facebook, ben più lungo di quanto qui riportato ma un taglio era necessario per farne una sintesi, scrivendo di come Ducati sia stata una scelta sbagliata e di quanto il ritorno in Aprilia l’abbia ristabilito moralmente e mentalmente, oltre a portarlo due volte alla vittoria del Mondiale Superbike nel 2010 e nel 2012.
Max ha anche aggiunto che più di qualcuno sapeva e che forse erano tutti d’accordo, anche le persone a lui più vicine: “In tutto questo il mio team manager, che avrebbe dovuto difendere gli interessi della sua squadra, dei suoi sponsor ed evitare che la moto di un suo pilota si trasformasse in una stufa, non disse una sola parola. Anzi ancora oggi finge di non conoscere la verità“.
Max Biaggi: tradito da Ducati, vincente a “casa” in Aprilia
Max Biaggi ha legato il suo nome alla storia della MotoGP, delle sue classi cadette e della Superbike soprattutto a due nomi: Team Aprilia Racing e Valentino Rossi.
Con il team di Aprilia Racing il buon Max, ex al vetriolo con Ducati mentre innamorato pazzo della casa motociclistica di Noale, ha vinto ben quattro titoli mondiali in Classe 250 (oggi nota come Moto2) consecutivi e due titoli mondiali, uno nel 2010 e uno nel 2012, in Superbike.
Max Biaggi è noto anche per la sua costanza in pista che lo portava sempre ad arrivare a podio, tanto che in MotoGP ha collezionato tre secondi posti e tre terzi posti finale nel Motomondiale tra il 1998 ed il 2005.
Arcinota poi la sua battaglia verbale ed i suoi innumerevoli duelli in gara fatti con Valentino Rossi, rivalità che negli anni si è accesa tantissimo e li ha portati spesso anche a battibeccare financo arrivare agli insulti, ma con l’età, il ritiro ed il tempo i due si sono ritrovati e riappacificati.