Serie A, scoppia la polemica: “Il regolamento è stato violato” (Video)

La Serie A è stata protagonista di uno degli eventi più discussi, chiacchierati e clamorosi della storia del calcio.

Di eventi controversi se ne vedono a migliaia ogni giorno, anche nel mondo dello sport. Non è raro infatti che vi siano dibattiti accesi su questa o quella dichiarazione, sul comportamento di quel tennista o sulla vita privata di quel calciatore.

Serie A
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Non fa eccezione la Serie A, che in Italia spesso riesce a prendersi le copertine di quotidiani non necessariamente sportivi. Quello che vi proponiamo oggi, però, fu un caso che ebbe una risonanza non solo nazionale, ma addirittura mondiale.

Serie A, Pastorello e il lancio del contratto di Diego

1 settembre 2008, box della Lega Calcio della Serie A. Alle 19 in punto, il calciomercato estivo chiude i suoi battenti. Molti di voi avranno già immaginato, solo avendola citata, la scena. Federico Pastorello, che di lavoro fa il procuratore, si avvicina al portone del box, che è chiuso, e mentre con una mano tiene il cellulare all’orecchio, con l’altra, saltando, getta con un lancio delle scartoffie aldilà della porta.

Le scartoffie in questione sono la documentazione completa del passaggio di Diego Alberto Milito dal Real Saragozza, appena retrocesso in Segunda Division (la Serie B spagnola, per intenderci), al Genoa del presidente Preziosi, che nel frattempo sta parlando al telefono. Dal box. Sì, sta parlando proprio con quel Pastorello che ha appena creato un nuovo sport olimpico.

Facciamo un passo indietro: sabato 30 agosto 2008. Esattamente due giorni prima. Enrico Preziosi, allora presidente del Genoa, contatta Pastorello: il ruolo dell’agente sarà quello di intermediario in un’operazione last-minute con cui il patron vuole riportare in Liguria Diego Milito, detto El Prinçipe per la somiglianza con un altro, leggendario calciatore che aveva quel soprannome, quale Enzo Francescoli.

Milito al Genoa ci aveva già giocato un paio d’anni prima, in Serie B, mettendo a segno la bellezza di 33 reti. Quella del Prinçipe col capoluogo ligure è una storia d’amore sbocciata e mai realmente finita. Lo sa Preziosi, che nonostante un’ottima campagna acquisti, cerca di concludere in bellezza allo scadere.

La trattativa è però complicata perché gli spagnoli hanno già un’offerta migliore sul piatto e viene dall’Inghilterra: il Tottenham è particolarmente interessato al centravanti argentino, ed offre 10 milioni di euro. Ma Milito non vuole saperne, e si intestardisce per tornare in Italia.

Il braccio di ferro va avanti, Pastorello in seguito dichiarerà: “Fu una trattativa che sarebbe potuta saltare da un momento all’altro”. Alla fine, il cuore ha la meglio: Preziosi passa dagli 8 milioni più bonus ai 10 milioni più bonus e si aggiudica il Prinçipe. Ma solo sulla carta.

Il giro di fax, di firme e controfirme è infinito: alle 18:55 Pastorello manda un suo assistente al box della Lega di Serie A per depositare la documentazione, ma alle 19:02 lo trova lì fuori, con le carte in mano. “Era già chiuso”, disse all’agente. E allora la trovata geniale: Pastorello sa che dentro al box c’è Preziosi, per cui lo chiama e sfruttando la sua altezza salta e lancia il contratto.

Una scena rimasta nell’immaginario collettivo di tutti gli appassionati del calcio, che porteranno Pastorello ad essere multato di diecimila euro e ad installare una copertura sul box in modo che nessuno, negli anni a venire, potesse ripetere le sue gesta. Di Milito in Italia non serve parlare: il Prinçipe ha scritto la storia del calcio nostrano.

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