Coinvolte due big di Serie A che si sono azzuffate nel bel mezzo della partita: uno spot disonorevole per il nostro campionato.
Le risse nel mondo dello sport ci sono state e continueranno ad esserci. Anche in Serie A abbiamo spesso assistito a scene da far west, talvolta senza conseguenze ed altre volte con qualche mischia poco garbata da cui qualcuno è venuto fuori malconcio.
Nessuna di queste può essere giustificata, sia chiaro, ma quando a vincere in campo è la perseveranza nel cercare lo scontro, allora non si può non definire vergognoso il comportamento di professionisti.
Serie A, la maxi-rissa in Lazio-Inter
L’ultima rissa in ordine cronologico che la Serie A ha avuto il dispiacere di proporre è stata quella dello scorso ottobre all’Olimpico di Roma. Lazio ed Inter sono scese in campo per l’ottava giornata di campionato. I biancocelesti faticavano ad ingranare, visti i dettami del nuovo allenatore, Maurizio Sarri; i nerazzurri portavano un ritardo in classifica già di diversi punti da Milan e Napoli ed erano in cerca della prima vittoria contro una big.
Pronti via, e l’Inter passa in vantaggio con un rigore trasformato da Perisic, a cui ha risposto Immobile solo nella ripresa, sempre dagli undici metri. Partita dagli alti e bassi, anche abbastanza godibile nonostante le difficoltà delle due squadre che, di lì in poi, regaleranno un grande calcio per gran parte della stagione.
A dieci minuti dalla fine, il primo fattaccio: Dimarco perde un contrasto a centrocampo e crolla a terra, Lautaro cerca di proseguire l’azione ignaro delle condizioni del compagno ma la Lazio recupera palla e riparte in contropiede. I giocatori nerazzurri, a braccia alte, chiedono che venga buttata fuori la sfera per soccorrere il terzino mancino, rimasto a terra, ma i biancocelesti proseguono l’azione arrivando addirittura a segnare il gol del sorpasso con Felipe Anderson.
Dumfries ferma l’esultanza del brasiliano spingendolo via e chiedendo spiegazioni sul proseguo dell’azione: intervengono Immobile, Milinkovic-Savic e Handanovic a sedare la prima sfuriata. Diversi calciatori dell’Inter e l’allenatore, l’ex biancoceleste Inzaghi, chiedono all’arbitro Irrati delucidazioni.
Il direttore di gara, tuttavia, è tenuto ad interrompere in gioco solo se lo scontro di gioco coinvolge la testa dei calciatori. Quindi, l’arbitro ha agito nella perfetta osservazione del regolamento. I quattro gialli estratti dal direttore di gara, che contava oltre 130 presenze in Serie A lo scorso ottobre, hanno riportato quantomeno alla decenza la situazione che rischiava di degenerare.
Irrati però non è riuscito ad evitare il parapiglia finale, con gli scontri tra calciatori e panchine intervenute per calmare le acque che sono ripresi al fischio finale. La Lazio, uscita vittoriosa per 3-1, ha ammesso con le parole dello stesso Felipe Anderson che avrebbe potuto calciare fuori il pallone. L’Inter, sconfitta, ha fatto sapere che di lì in poi non avrebbe più interrotto il gioco a meno di intervento arbitrale.