Il pilota di Red Bull mastica amaro e sfoga tutta la sua frustrazione dopo le qualifiche: la decisione controversa dei giudici fa discutere.
Sergio Perez mastica amaro e stenta a crede a ciò che è successo: i giudici di gara della Formula Uno si sono presi un’altra libertà, decidendo in modo tardivo ed originale per una penalizzazione da infliggere al pilota messicano della Red Bull che al termine della qualifica Q3 ha sfogato tutta la sua rabbia dicendosi deluso dall’operato dei commissari. Colpevole o no, Perez ha ragione: non è ammissibile che nell’era delle mille telecamere piazzate da ogni angolazione ci siano ancora questi impedimenti quando si deve prendere una decisione importante.
I commissari di gara del circus della Formula Uno non si distinguono sempre per essere precisi e puntuali, fin troppo spesso infatti prendono decisioni controverse che diventano oggetto di polemiche e che puntualmente finiscono per incidere decisivamente su un Gran Premio.. e talvolta anche sull’intero Mondiale.
Ne sa qualcosa Lewis Hamilton: un anno fa nell’ultimo Gran Premio di stagione, quello corso ad Abu Dhabi, si batteva punto su punto la testa della Classifica Piloti contro l’olandese Max Verstappen e una decisione controversa dell’allora giudice di gara Michael Masi costò il primato all’inglese su Mercedes che vide sparire la possibilità di vincere l’ottavo Mondiale Formula Uno a poche curve dalla fine.
Michael Masi un anno fa permise ad alcune vetture non sdoppiate di esser superate da Max Verstappen in regime di Safety Car, cosa che non si può fare con le vetture doppiate. Oggi Michael Masi non è più a capo della squadra arbitrale delle corse Formula Uno, quella decisione gli è costata caro.
Ma dell‘incompetenza dei commissari di gara ne sa qualcosa anche Sergio Perez, pilota messicano della Red Bull che ha visto la sua ottima qualifica in Q3 piazzare la sua RB18 al quarto posto tra Sainz terzo e Russell quinto, rispettivamente su Ferrari e Mercedes, col tempo molto molto buono di 1:05:404.
Eppure non è andata proprio così, o meglio sì alle 18:26 di venerdì 8 Luglio era effettivamente così la griglia salvo poi cambiare alle ore 20:57 quando la commissione di gara degli Stewards emana un comunicato ufficiale dove scrive che è stata presa la decisione di penalizzare Sergio Perez in Q3 perché reo di aver superato i limiti della pista (track limit) in curva 8 nel corso del Q2.
Sentite quanto stona la cosa? Penalizzato un pilota in Q3 alle nove di sera, dopo che la qualifica era terminata alle 18:30, per un errore commesso in Q2 intorno alle 17:30. Tutto questo è inaccettabile: Perez ha consumato energie, carburante, gomme, usurato l’auto e soprattutto ha tenuto fuori dalla Q3 Pierre Gasly che si sarebbe potuto andare a giocare le sue chance migliorando la sua decima posizione (qualora Perez fosse stato escluso subito).
Il pilota francese di AlphaTauri Pierre Gasly è infatti stato sbattuto fuori dalla Q3 per pochissimi millesimi da Mick Schumacher, rimanendo fermo in undicesima posizione, poi in Q3 il pilota di Haas ha migliorato il suo tempo fino a piazzarsi settimo mentre Sergio Perez, entrato in Q3 col sesto tempo fatto in Q2 e poi presosi la quarta posizione, è stato retrocesso in tredicesima piazza per un errore commesso quasi quattro ore prima: qualora i giudici di gara avessero preso tempestivamente le decisione (per carità, giusta) di estromettere Perez dalla Q3 allora Gasly sarebbe entrato di diritto al suo posto andandosi a giocare in pista un piazzamento migliore, invece con l’esclusione dalla Top 10 di Perez arrivata solo in serata a Gasly è stato permesso di scalare una sola posizione passando da undicesimo a decimo.
Decisione tardiva Stewards: la toppa è peggio del buco
Quando si dice che la toppa è peggio del buco.. il comunicato emanato dai commissari di gara giustifica in modo così assurdo l’accaduto che forse era meglio tacere e non andarne più a parlare.
Nell’era delle mille telecamere piazzate ad ogni angolo del circuito e finanche dentro le monoposto non è ammissibile impiegare quattro ore per prendere una decisione, ma gli Stewards di gara si sono giustificati scrivendo che “il motivo per cui l’infrazione non è stata identificata prima dell’inizio del Q3 è frutto del fatto che ci sono molte situazioni da esaminare in ogni sessione“.
Sergio Perez ovviamente è andato su tutte le furie per la tardività della decisione presa ma davanti ai microfoni si è saputo trattenere, sottolineando quanto la decisione sia stata dannosa e tardiva ma mantenendo una certa calma. A tal proposito ha dichiarato: “È deludente perdere il quarto posto, i limiti della pista qui sono molto stretti in questa stagione, ma è frustrante che al team non sia stato detto già durante la Q2 che il mio tempo sul giro era stato cancellato