Attimi di panico e terrore al GP d’Austria: l’auto prende fuoco ed il pilota non riesce ad uscire tempestivamente, ha rischiato la vita.
La Formula Uno riserva sempre grande spettacolo e tanti stupendi sorpassi, ma talvolta anche tremende immagini di incidenti pericolosi e scontri feroci.. e purtroppo alcuni di questi culminano anche con il pilota di turno che può uscire dalla monoposto ferito così come può non uscirne affatto e sono tanti, troppi, i nomi di piloti che proprio in pista hanno perso la vita. A rischiare seriamente la vita nel Gran Premio d’Austria corso a Spielberg è stato Carlos Sainz: al ferrarista ha improvvisamente preso fuoco la monoposto con lui dentro.
I telespettatori di Sky e TV8, ma soprattutto gli spettatori appassionati ed i tifosi presenti al Red Bull Ring di Spielberg sono rimasti per minuti interi col fiato sospeso, pregando che tutto finisca velocemente e che quello spettacolo orribile non mietesse vittime.
Sono stati attimi di terrore quelli che hanno preceduto l’uscita del numero 55 di Ferrari dalla sua monoposto in fiamme, Carlos Sainz è riuscito a rimanere lucido in un momento di vero panico dove rischiava seriamente la vita ed il pubblico ha sospeso il fiato per minuti interi incredulo davanti alle scene alle quali stava assistendo.
Nel 2022 questi bolidi ancora possono prendere fuoco, purtroppo, così come accadeva una vita fa quando la Formula Uno presentava monoposto molto più sperimentali e meno sicure di quanto lo sono oggi: improvvisamente il retrotreno della F1-75 del ferrarista spagnolo ha iniziato a fumare e ad incendiarsi proprio mentre Sainz stava attaccando col DRS spalancato un Verstappen in difficoltà.
Giro 57, l’esatto momento in cui sono andate in fiamme la monoposto di Sainz, le fin lì concrete chance di siglare una doppietta Ferrari e le possibilità di rimonta in Classifica Piloti del pilota spagnolo. Ma cosa ha causato l’incendio? Tutt’ora non è chiaro cosa sia successo, non c’era alcun problema ne sui monitor del muretto ne tantomeno sugli allert della vettura di Sainz, è successo tutto all’improvviso e servirà un’indagine approfondita per capirne la matrice.
Ciò che è certo è che le F1-75 di Ferrari sono velocissime, finanche fulminee, molto più delle W13 di Mercedes e delle RB18 di Red Bull ma sono anche dannatamente inaffidabili ed instabili: su questo dovrà lavorare il team di Mattia Binotto, il motore va bene ed è veloce perciò bisognerà continuare lo sviluppo su altre componenti che aiutino le monoposto ad essere più stabili ed affidabili senza il rischio che lascino costantemente a piedi (o in pericolo di vita) sia Sainz che LeClerc.
La scena che ha visto Sainz rischiare la vita mentre la sua F1-75 prendeva fuoco è stata un’evoluzione di sentimenti che hanno turbato e non poco non solo i tifosi della Ferrari ma tutti gli appassionati di corse di Formula Uno: mentre LeClerc seminava Verstappen lo spagnolo Smooth Operator numero 55 si avvicinava a grandi falcate verso l’olandese e col DRS spalancato era ad un passo dal superarlo, piazzandosi così in seconda posizione e andando a ultimare la corsa sul Red Bull Ring siglando una bellissima doppietta Ferrari.
E invece no, la monoposto di Sainz ha iniziato a rallentare e fumare, non sterzava nemmeno più e con buonissima velocità è finita sulla ghiaia vicino alle vie di fuga lato muro, lo spagnolo ha tirato quanto più possibile il freno per fermarla ma nel mentre la F1-75 ha iniziato a prendere fuoco dal retrotreno ed in pochi secondi si è riempita di fiamme.
Carlos Sainz ha mantenuto la lucidità premendo insistentemente sul freno così da non far schizzare come un proiettile la vettura in fiamme in mezzo alla pista e così facendo ha salvato la vita a tutti gli altri piloti rischiandola gravemente lui. I marshal sono arrivati con colpevole ritardo a fermare la monoposto ed a spegnere il fuoco, praticamente appena sono giunti sulla carcassa della F1-75 le fiamme erano arrivate nell’abitacolo e Sainz è uscito pochissimi secondi prima che il fuoco lo prendesse.
Riguardo l’accaduto un delusissimo Sainz ha così parlato ai microfoni di Sky: “Non ho avuto nessun sentore del problema, è successo tutto all’improvviso. Sapevo che c’era il fuoco grazie agli specchietti, ma non arrivava nessun marshal per bloccare la macchina quando andava indietro. Per questo non riuscivo a scendere“.
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