La Ferrari numero 55 vola a Silverstone e vince: prima volta per “Smooth Operator” in Formula Uno, ora il Mondiale Costruttori è possibile.
Una vittoria è pur sempre una vittoria e in quanto tale, pertanto, va celebrata a tutti i costi e con grande gioia: questo il mantra che Mattia Binotto, il Team Principal di Ferrari, ha ripetuto a tutti a fine gara dopo che a Silverstone la monoposto rossa di Carlos Sainz ha tagliato per primo il traguardo, mentre quella di LeClerc ha arrancato in quarta posizione per via dell’ennesimo errore di scuderia e di un problemino occorsogli immediatamente ai primi giri ed irrisolvibile con un pit stop. Ma una vittoria è una vittoria e Sainz detto “Smooth Operator“, a bordo della sua monoposto numero 55, l’ha meritata tutta.
Infine Smooth Operator ce l’ha fatta, dopo i tre ritiri che ne hanno minato la continuità nel campionato e i tre secondi posti, i due terzi posti ed il quarto posto ottenuto in Spagna è arrivata la tanto agognata vittoria. Dopo una lunga gavetta fatta di otto anni di Formula Uno e cento cinquanta Gran Premi disputati, a quasi ventotto anni Carlos Sainz finalmente ha ottenuto la sua prima vittoria nel circus e l’ha fatto in grande stile, come solo un soldato serio come Smooth Operator sa fare.
Il più veloce per tutto il weekend: Carlos Sainz aveva dominato venerdì le libere e sabato le qualifiche, perciò partiva già con un briciolo di vantaggio in griglia ma in realtà il passo gara non è stato nemmeno così irraggiungibile. Indubbiamente Sainz ha corso bene e forte, ma in pista ad esempio Perez, Verstappen, Hamilton e LeCLerc sono stati perfino più veloci salvo poi avere tutti noie o problemi all’auto.
Il soprannome Smooth Operator gli fu affibbiato ai tempi di Renault, letteralmente “operatore regolare” o “buon operatore”, volto a sottolineare la serietà e la regolarità da soldatino che contraddistingue Carlos Sainz… ma anche perché dopo qualche bella gara iniziò a cantare al team via radio la canzone Smooth Operator del gruppo musicale Sade.
E Carlos Sainz è veramente un bravo soldato, l’ha dimostrato in mezzo alla tempesta ubbidendo ad ordini antipatici portatigli dal team via radio di Ferrari ed arrivati direttamente da Mattia Binotto in persona, ma lui seppur con qualche parola di troppo rabbiosa ha infine risposto presente accettando i comandi e mettendosi lì in seconda posizione a far da scudo a LeClerc, ma quando il monegasco ha perso potenza e Sainz ha ricevuto l’ok dal muretto allora è partito a tutta birra verso una vittoria strameritata.
Polemiche, polemiche e ancora polemiche, polemiche per l’ennesima controversa decisione del muretto Ferrari che ancora una volta avrebbe scelto una strategia di gara errata decidendo male sotto pressione e in poco tempo, ma tutto questo a Sainz non è importato: ha fatto ciò che gli si chiedeva e appena ha potuto ha fatto anche di più andando a vincere.
Se è vero che il Mondiale Piloti si fa sempre più duro ed inarrivabile, il Mondiale Costruttori è ora possibile e questo Mattia Binotto lo sa bene: la strategia d’ora in poi cambierà? Si procederà ancora col provare a far vincere il Mondiale a LeClerc o si gareggerà per una vittoria di squadra? In Austria tra poochi giorni ne sapremo di più.
Un bravo soldato, un operatore regolare… Carlos Sainz non lo si potrebbe definire meglio di così, anche se Christian Horner lo ha definito “un demone quando corre sul bagnato“, che ci può stare altrettanto come definizione visto che Sainz ha gareggiato indiavolato e determinato ad ottenere la vittoria.
Una gara confusa, con tanti plot twist e con una strategia Ferrari poco chiara: la partenza subito con posizione persa in favore di Verstappen ma vanificata dall’incidente di Zhou ed Albon al primo giro, la ripartenza ufficiale un’ora dopo con la prima posizione presa e persa sempre contro l’olandese salvo poi la monoposto Red Bull iniziare a tossire e permettere così a Sainz e LeClerc di riprendersi i primi due posti, poi l’ordine di Binotto di far passare LeCLerc, poi la scelta del muretto (infelice, a dirla tutta) di mandare avanti LeClerc con le gomme dure messe dieci giri prima e dare le soft esclusivamente a Sainz facendolo rientrare in regime di Safety Car, infine il passo del monegasco che inevitabilmente ha ceduto e Sainz che da bravo operatore se ne è stato fino a quel momento a fare da tappabuchi in seconda piazza salvo poi andarsi a prendere la prima posizione quando LeClerc ha perso velocità.
Un weekend folle, sicuramente, ma Carlos Sainz questa vittoria l’ha meritata tutta anche perché il muretto non gli ha dato pace con mille indicazioni e lui ha pure risposto piccato ad un certo punto, poi il post gara quando lui voleva solamente esultare ed invece regnava una sorta di gelo tra tifosi, opinionisti, giornalisti e muretto Ferrari circa la fallimentare strategia scelta da Mattia Binotto.
Vincere anche in mezzo a mille polemiche: ben fatto Smooth Operator.
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