La Formula 1 è tra gli sport più pericolosi al mondo, ma spesso è anche l’errore umano a mettere a rischio le vite dei piloti.
Non sono bastate le tante innovazioni e la miriade di miglioramenti a rendere la Formula 1 uno sport privo di rischi. Si è certamente resa più sicura col passare degli anni ma quello dei motori è uno degli sport più pericolosi al mondo.
Spesso anche gli stessi piloti, con mosse azzardate, mettono a repentaglio la propria vita e quella degli altri: lì la tecnologia non può arrivare ma resta tutto al buon senso di professionisti, che a loro volta sono atleti che competono per vincere.
Tutto è dunque parte di un grande cerchio, volto ad essere spettacolare, certo, ma che di tanto in tanto regala anche scene raccapriccianti, che per fortuna negli ultimi anni non hanno lasciato lutti da ricordare, come il caso che segue.
Uno degli scontri, tra i più rischiosi dello scorso mondiale di Formula 1, è stato quello tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. L’incidente tra l’inglese e l’olandese non è stato l’unico nel campionato poi vinto dal pilota della Red Bull.
In pista a giocarsi il titolo, nessuno dei due ha tolto il piede dall’acceleratore, e si è andati incontro al misfatto: le colpe maggiori, per i giudici, sono ricadute su Verstappen, ma vediamo com’è andata.
Al ventiseiesimo giro dei 56 totali, Hamilton rientrava dal pit stop esattamente al fianco del pilota olandese, che qualche giro primo aveva cambiato le gomme perdendo secondi preziosi. I due arrivano assieme alla prima variante, con la curva che era in favore del campione del mondo in carica (all’interno).
Verstappen non ha mollato, sovvertendo le posizioni ed il favore della curva, non potendo però evitare che Hamilton tentasse di chiudere la sua traiettoria: il finale era quindi prevedibile. Mercedes e Red Bull si sono toccate, con la seconda auto che, alzandosi in volo e ribaltandosi, ha posato una sua ruota sul casco del pilota inglese.
Solo la protezione dell’Halo ha impedito che, oggi, parlassimo di un ben più grave epilogo. I due, scesi illesi dalle loro auto, non si sono rivolti nemmeno uno sguardo, lasciando le polemiche al post-gara.
Le parole del pilota inglese non si sono fatte attendere: “Avevo lasciato spazio all’esterno per Verstappen, stavo prendendo curva 1 e 2 e lui evidentemente ha perso il controllo prendendo il volo e planando sopra la mia testa. E’ stato sicuramente un gesto opportunistico da parte sua, sapeva che facendo quello che ha fatto, ci saremmo scontrati”.
La penalità data poi al pilota olandese lo ha retrocesso di tre posizioni sulla griglia di partenza del Gran Premio successivo, in Russia, dove non sono mancate le scintille tra i due in un mondiale che ha regalato tante emozioni e qualche paura.
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