Il giovane Mick Schumacher sta faticando moltissimo in Formula Uno e la Haas starebbe pensando di licenziarlo. Eppure con quel cognome…
Mick Schumacher, il giovane rampollo di casa Schumacher sta faticando e non poco in Formula Uno: innumerevoli gli errori fatti, diversi gli incidenti che hanno portato la Haas a spendere un patrimonio per rimettere in sesto (o ricostruire da capo) la monoposto, zero punti in trentuno Gran Premi disputati ed una valanga di dubbi circa il suo talento. La Haas che collabora strettamente con Ferrari dal 2016 starebbe seriamente pensando al licenziamento, quantomeno al declassamento, questo almeno stando ai recenti rumor.
Così non va, Mick Schumacher continua a commettere errori e a destare numerosi sospetti circa il suo talento. Eppure con un cognome così il talento dovrebbe essere innato, ma purtroppo la genetica non funziona così ed il figlio di Michael Schumacher ad oggi non vale neanche un pochino del padre come pilota (unicamente come pilota, come ragazzo è impeccabile): per carità, nessuno chiedeva un’altra divinità come fu papà Michael Schumacher in pista, ma onestamente ci si aspettava tanto di più dal ragazzo.
Ed in effetti nei circus inferiori Mick Schumacher ha anche fatto bene, vincendo su Prema Racing Powerteam prima la Formula Tre Europea nel 2018 e poi la Formula Due nel 2020.
Intendiamoci, la Haas è una scuderia in difficoltà da qualche tempo e questo il Team Principal, l’italiano Gunther Steiner, lo sa bene: non solo le difficoltà economiche, anche le monoposto non sono performanti come vorrebbe e pertanto nessuno chiede la luna ne a Schumacher ne al compagno di box Magnussen, ma dei miglioramenti sono sempre possibili ed il pilota a bordo deve poter fare progressi anche tra mille difficoltà.
Ora la Haas sarebbe arrivata al punto di rottura secondo alcuni rumor e Steiner sarebbe lì per silurare Schumacher a fine stagione qualora la situazione non migliorasse, eppure il ragazzo l’anno precedente qualcosa di buono l’aveva anche mostrata stravincendo il paragone col compagno di box di allora Nikita Mazepin (anche lui deludentissimo).
Il ragazzo membro della Ferrari Driver Accademy è a un bivio: rischia il declassamento, o peggio il licenziamento, perciò ha bisogno di un’inversione di rotta immediata, bisogna accantonare i cinque ritiri e i numerosi incidenti (uno dei quali a Gedda, nel Gran Premio di Arabia Saudita, distrutte completamente la monoposto). Stando ai rumor il tempo è dalla sua parte, Ferrari anche, Steiner e Haas decisamente meno.
Per un Mick Schumacher disastroso, mai andato a punti e quindi mai oltre l’undicesimo posto, c’è una monoposto piuttosto scarsa.
La monoposto Haas VF-22 è oggettivamente poco performante, anche se recentemente qualche miglioria quanto a velocità l’aveva anche riportata ma per una velocità che cresce c’è una affidabilità che viene meno: nell’ultimo Gran Premio del Canada sul circuito Gilles Villeneuve il giovane Schumacher era andato forte ottenendo in qualifica una sesta posizione, ma dopo pochi minuti di gara è stato costretto al ritiro per un cedimento meccanico mentre occupava la settima posizione.
I rumor che parlano di licenziamento sono forse troppo estremi e infatti non ci crediamo molto, ma un declassamento a fine stagione è più che ipotizzabile qualora non ci siano progressi.
Fin qui Schumacher non ha ottenuto alcun punto in una stagione e mezza ed il ragazzo è perciò ultimo insieme al canadese Latifi su Williams, la Haas al momento è penultima nella classifica Costruttori dopo aver toccato il fondo già la scorsa stagione con l’ultimo posto nel Mondiale Formula Uno con un indegno zero alla casella dei punti ottenuti.
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