Un terribile incidente nelle qualifiche è costato la vita all’amatissimo campione: la sua monoposto in mille pezzi, il mondo lo piange.
Il mondo dello sport piange il campione di Formula 1: un terribile incidente nel circuito di Zolder (Belgio) tra le due monoposto di Ferrari e March è costato la vita all’amatissimo pilota. La notizia ha ovviamente scioccato tutti gli appassionati e i fan della Ferrari in particolare, così a soli trentadue anni se ne va il più amato dell’intero circus. L’incidente si sarebbe potuto evitare? No, la manovra azzardata è stata proprio la sua.
L’8 maggio 1982 resterà per sempre nelle menti degli appassionati di Formula 1 come uno dei giorni più tristi della storia di questo sport, il giorno in cui il circus salutò troppo prematuramente Gilles Villeneuve.
Amatissimo da tutti, Villeneuve era considerato il pilota più bravo e più veloce su monoposto dell’intero circus, pur non arrivando mai a vincere un Mondiale Formula 1 complice la pochezza della potenza della monoposto rossa di quegli anni, ciononostante tutti rimanevano affascinati dal suo stile intrepido e combattivo che gli permise di ottenere risultati ben migliori di ciò che la Ferrari potesse mai sperare in quel periodo.
Quel giorno si correva sul circuito di Zolder, in Belgio, quinto Gran Premio del Mondiale Formula 1 1982. La delusione e la frustrazione montavano come non mai in Gilles Villeneuve: nei quattro GP precedenti la sua Ferrari era stata costretta due volte al ritiro in Sudafrica ed in Brasile, per poi esser squalificata negli Stati Uniti, solo nel weekend precedente a Zolder nel GP di San Marino si cavò il ragno dal buco con un secondo posto, perciò Villeneuve cercava disperatamente punti per mettersi in carreggiata.
Non sapeva che quello sarebbe stato il suo ultimo weekend di corse.
Quell’8 maggio, durante le qualifiche sul circuito di Zolder la monoposto di Villeneuve come al solito dava problemi e non performava tanto quanto il pilota canadese volesse, perciò Gilles che occupava al momento l’ottava posizione decise di spingere al massimo la vettura visto che mancavano pochi minuti al termine delle qualifiche: alla curva Terlamenbocht si trovò davanti la March guidata dall’amico Jochen Mass che con uno spostamento laterale verso destra voleva far passare Villeneuve che però optò per la manovra opposta sullo stesso lato tentando il sorpasso.
Gilles Villeneuve: l’incidente che gli costò la vita
L’anteriore sinistra di Villeneuve urtò la posteriore destra di Mass, la monoposto di Villeneuve si alzò in volo per venticinque metri roteando su se stessa e per poco non atterrò sulla March di Mass che si salvò per pochi centimetri.
La vettura riatterò violentemente colpendo il muretto che contro sbalzò ciò che rimaneva della monoposto rilasciandone la carcassa in mezzo alla pista; il corpo ultra compromesso di Gilles Villeneuve fu sbalzato dalla monoposto e volò per oltre cinquanta metri prima di riatterrare violentemente sulla ghiaia, abbattendo la prima rete di protezione e sbattendo fortemente contro il palo della recinzione metallica.
Qualsiasi tentativo di rianimazione fu inutile: grave lesione del tronco encefalico, rottura delle vertebre cervicali, numerose lesioni midollari e al cranio, troppo per sopravvivere. Tenuto in vita per qualche ora dai macchinari ma in stato pressoché vegetale, la moglie di comune accordo coi medici optò per staccare la spina in serata.
Nonostante Enzo Ferrari fece di tutto per ascoltare quanti più pareri di stimati professori che provassero a salvargli la vita, non ci fu nulla da fare per Gilles Villeneuve.