Uno dei calciatori più amati di sempre ha perso tutto ed ora deve combattere la povertà oltre che i numerosi mostri nel suo armadio.
Ci fa sempre strano sentire di ricchi calciatori che cadono in disgrazia, perdendo tutto. Il non arrivare a fine mese sembra un concetto inconcepibile nel calcio, dove tutti guadagnano cifre astronomiche e potrebbero mettere a posto le loro future generazioni per cento anni a venire ancora. Eppure c’è anche chi si perde, perché l’uomo resta fragile anche se ricco da far schifo e le tentazioni nel mondo che viviamo sono mille: droghe, alcol, scommesse, gioco d’azzardo, ma anche malattie o disturbi che possono compromettere il giudizio, la salute e la lucidità.
È il triste caso di Paul Gascoigne, Gazza per i grandi fan del campione inglese, un calciatore tanto forte quanto le difficoltà della vita a cui l’uomo Gascoigne è stato sottoposto in cinquantacinque anni. In difficoltà sin da bambino per i problemi d’epilessia del padre e la povertà in cui versava la sua famiglia, Gazza iniziò a giocare a calcio per guadagnare tanti soldi che potessero aiutare la sua condizione famigliare a migliorare rapidamente.
Generoso e buono, Paul Gascoigne iniziò sin da bambino con i problemi dapprima con le slot machine per le quali sviluppò una dipendenza e poi si legò per quasi tutta la vita all’alcolismo, che ne compromise interamente il patrimonio e in buona parte anche la carriera calcistica.
Veder giocare Gascoigne era un piacere, quando era in giornata, sì perché spesso si presentava ubriaco fradicio perfino in partita, talvolta si ubriacava anche tra primo e secondo tempo. Spesso il suo stato alticcio causava anche siparietti divertenti in campo come quando spernacchiò l’avversario, abbassò i calzoncini a un altro o prese in giro l’arbitro con delle boccacce, ma dietro questa spiritosaggine si celava un disturbo e diverse dipendenze che avevano proprio ben poco a che fare con i sorrisi.
In molti l’hanno aiutato, ex compagni di squadra ed amici gli hanno pagato spesso terapie e cure che provassero a tenere a bada i suoi mostri e i suoi eccessi, soprattutto quando Gascoigne ha visto la morte in faccia ed è successo più spesso di quanto un uomo possa pensare di capitargli mai in vita. Si è letteralmente bevuto tutto Gazza, rimanendo per lunghi periodi della sua vita senza una lira in tasca.
Nel 2007 viene operato d’urgenza per un’ulcera perforante, nel 2008 tenta il suicidio dopo esser stato ricoverato in manicomio per i disturbi psichici che lo affliggono, sempre nel 2008 viene arrestato con l’accusa di danneggiamento e qualche mese dopo fugge di casa facendo perdere le sue tracce per qualche giorno, nel 2010 diviene un senzatetto dopo aver sperperato il patrimonio di ventisei milioni di dollari accumulati da calciatore e finisce in manette per possesso di droga, nel 2013 è colto da crisi-cardiorespiratoria e solo il finanziamento della cura fattogli da Gary Lineker lo salva dall’inevitabile, nel 2014 viene trovato accasciato fuori casa con una bottiglia di gin in mano e perciò viene ricoverato.
Paul Gascoigne oggi: Gazza si è rialzato?
Paul Gascoigne sta ancora combattendo i suoi demoni, non è affatto guarito ma con l’età un po’ di saggezza l’ha guadagnata e si sta pian piano rimettendo sui giusti binari all’età di cinquantacinque anni.
Oggi viene talvolta invitato come ospite dai suoi club amati Lazio e Tottenham, nei quali ha militato da calciatore, per assistere a partite di cartello o giocare match amichevoli tra leggende.
Un anno fa ha partecipato al programma l’Isola dei Famosi, ritirandosi per un guaio alla spalla dopo trentanove giorni di naufragio sull’isola caraibica, dove ha riscosso enorme successo per la sua simpatia e le sue fragilità mai celate.