Episodio che ha del clamoroso in Serie A: il tecnico sostituisce il calciatore che reagisce male insultandolo e scoppia una rissa furibonda.
Spesso vediamo i calciatori non prendere bene una sostituzione, che comunque significa che l’allenatore mette dentro qualcuno che pensa possa dare di più di quanto tu non possa fare in quel momento della partita: calci alle bottigliette, teste che si scuotono dicendo “no”, qualche lamentela rivolta al tecnico, sguardi bassi e musi imbronciati… ma raramente riusciremmo ad assistere ad una rissa tra tecnico e calciatore sostituito, eppure in Serie A succede anche questo.
Spesso i discorsi relativi ai giovani che guardano il calcio in televisione confluiscono in un’unica grande domanda: i calciatori, o gli allenatori, sono professionisti che fanno ciò che devono e vogliono o sono educatori e miti che devono comunque comportarsi ad una certa maniera per non “inquinare” o condizionare gli atteggiamenti degli spettatori? Indubbiamente sono icone a cui i giovani si ispirano e al di là di questo una cosa dovrebbe sempre essere chiara a tutti: la violenza no, non può mai essere usata ne come attacco ne come difesa.
Il caso del maggio 2012 rimarrà per sempre impresso nelle menti di tutti: Delio Rossi, l’allora allenatore della Fiorentina, vede il suo fantasista Adem Ljajic stanco e poco incisivo e così decide di sostituirlo, il calciatore visibilmente deluso e contrariato esce testa bassa e raggiunge la panchina. Fin qui tutto bene, ma una volta accomodatosi in panchina Ljajic applaude ironicamente Delio Rossi dicendogli anche qualcosa che non è stato mai chiarito per lunghissimo tempo.
Tanto basta a far scattare l’ira del tecnico: Delio Rossi si volta, è furibondo e attacca fisicamente Ljajic strattonandolo e colpendolo, immediatamente la panchina della Fiorentina interviene per dividere l’attaccante e l’allenatore che dopo qualche secondo vengono fermati e ognuno riprende il suo posto fingendo calma.
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La domanda che in quel periodo girò tra televisioni e social network era sempre la stessa: giusto attaccare qualcuno che ti insulta o va sempre mantenuto un certo aplomb? Indubbiamente la risposta non potrà mai essere usare la violenza, per quanto Ljajic possa esser stato ignorante o maleducato il mister della Viola non avrebbe mai dovuto reagire così, ma errare è umano e Delio Rossi è sempre stato un brav’uomo.
Per giorni, mesi e anni si è cercato invano di ricostruire l’accaduto: all’inizio si parlò molto di orribili parole che Ljajic avrebbe rivolto a Delio Rossi definendolo “meno abile”, mettiamola così, del figlio portatore di handicap. Frase subito smentita: Ljajic non l’ha mai detta e Rossi non ha un figlio handicappato.
Successivamente si parlò di frasi di Ljajic rivolte alle figlie e alla moglie di Delio Rossi ma anche queste furono presto smentite. Anni dopo ci pensò lo stesso Rossi a chiarire l’accaduto, affermando che Ljajic lo apostrofò come “bravo, fenomeno” e successivamente aggiunse frasi ingiuriose sulla madre del tecnico.
Entrambi comunque hanno chiesto scusa reciprocamente l’uno all’altro, e ai telespettatori, per l’accaduto chiarendosi e perdonandosi.
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