Clamoroso ciò che ha fatto Troy Bayliss tra gara uno e gara due a Donington: dito infortunato amputato pur di correre due ore dopo.
Troy Bayliss è sempre stato un fenomeno, un genio delle due ruote, e come tutti i geni ha quel po’ di sregolatezza e quel pizzico di follia che li contraddistingue e li spinge a dare sempre il duecento per cento pur di eccellere e vincere nelle proprie competizioni. Anche se farsi amputare un dito per gareggiare due ore più tardi invece che aspettarne la guarigione difficilmente si può racchiudere nella definizione di “quel pizzico di follia”.
Cosa spinge un uomo di trentotto anni, campione del mondo (due volte) di Superbike in carica a cadere in gara uno, accusare un grave problema ai testicoli, compromettere l’efficienza della sua mano destra perdendo l’uso del mignolo e scegliere comunque di risalire in sella alla sua Ducati qualche ora più tardi per disputare gara due del Gran Premio? Probabilmente una buonissima dose di follia, un coraggio misto incoscienza, la prospettiva di diventare nuovamente campione del mondo e lo sconfinato talento che ti pervade e ti dice che puoi farcela. Ce la farà l’anno dopo, nel 2008, a vincere il suo terzo Mondiale Superbike, ma questa è un’altra storia.
Ma per quanto avrebbe voluto, il medico responsabile della Superbike non glielo permise. Troy Bayliss si dovette fermare a Donington quel 1 aprile 2007, nonostante la foga del post gara uno che lo portò malconcio a chiedere in infermeria che qualcuno gli amputasse quell’inutile mignolo andato… questo ed altro pur di correre gara due e vincere per non perdere terreno in favore degli avversari.
Ovviamente gli fu negato di gareggiare ma non tanto per il dito effettivamente amputato, ed anche la scelta di correre dopo un’amputazione sarebbe stata fermamente bocciata, a Troy Bayliss quel giorno fu impedito di correre in gara due per via della brutta caduta che condizionò momentaneamente la sua salute (rimediò un fortissimo dolore all’inguine ed un problema ai testicoli).
Troy Bayliss è sempre stato famoso per tre cose: la battuta sempre pronta, l’enorme talento sulle due ruote e la valanga di infortuni subiti ai quali ha sempre risposto rialzandosi.
Nel 2001 si ruppe una spalla ad Imola, nel 2003 rimediò una commozione cerebrale a Phillip Island, nel 2005 si ruppe il polso mentre si allenava su una motocross, nel 2007 toccò al celebre dito amputato a Donington, nel 2008 si fratturò la clavicola a Phillip Island, nel 2015 addirittura è riuscito a rompersi prima una caviglia e poi una clavicola, il pollice sinistro della mano, alcune vertebre ed una costola, mentre nel 2019 l’ultima caduta gli costa la rottura di mignolo e medio della mano sinistra.
Troy Bayliss: chi è, carriera, trofei e vita privata
Oggi cinquantatreenne, l’australiano Troy Bayliss è collaudatore per il team Ducati di Superbike, lavoro che svolge dal 2008 anno del suo ritiro. In realtà nel 2015 Bayliss rispose presente alla chiamata di Ducati che lo volle per due Gran Premi (quattro gare) in sella alla moto in sostituzione dell’infortunato Davide Giuliano.
Più di vent’anni in Ducati, Bayliss è considerato una bandiera e un idolo per tutti i ducatisti non solo per la lunga carriera tra le fila della casa di Borgo Panigale, ma anche per il suo sconfinato talento che l’ha portato a vincere 3 mondiali Superbike.
Troy Bayliss è sposato con sua moglie Kim, dalla quale ha avuto tre figli: Mitch, Abbey e Oliver, quest’ultimo ducatista come il padre e pilota nella squadra BARNI Spark Racing Team, fresco esordiente nel campionato Mondiale Supersport 2022.