Anche i più grandi campioni in certi casi perdono e di molto la razionalità, ecco dunque perché perfino in Ferrari accadono brutte vicende.
In questi ultimi anni la Ferrari ha dovuto mangiare molti bocconi amari, stato che la situazione è stata davvero critica nella Rossa, ma questa stagione sembra poter ridare qualche speranza per i tifosi, nonostante Barcellona si è stata davvero molto dolorosa per quella rottura della macchina di Charles Leclerc, ma a questo punto bisogna sempre guardare il lato positivo, cercando di non commettere gli errori del passato e di non perdere la calma.
Mai come quest’anno la Ferrari può finalmente tornare a vincere un titolo mondiale, qualcosa che manca addirittura dalle 2007, anno in cui ottenne l’iride massimo grazie alla finlandese Kimi Raikkonen, ma a Barcellona Charles Leclerc ha perso per la prima volta il primo posto in classifica generale.
Ciò che conta adesso è non perdere la calma, come successe a Michael Schumacher nel 1998, quando Spa non l’ha presa per nulla bene quando David Coulthard decise di metterlo in difficoltà durante la gara estremamente bagnata e evitando di farsi solo passare nonostante questo fosse doppiato.
Schumacher impazzisce contro Coulthard: le botte al box Ferrari
Una situazione davvero incredibile imbarazzante per tutti, anche perché Ferrari e McLaren si stavano giocando il titolo piloti, con Coulthard a che era lo scudiero di Mika Hakkinen, per questo motivo l’inglese cercò in tutti i modi di favorire il finlandese, ma come azione davvero molto scorretta.
Schumacher era un vecchio volpone e sapeva benissimo che quell’azione era stata assolutamente volontaria, per questo motivo non riuscire a contenersi e torno nel box una volta terminata la sua prestazione cercando in tutti i modi di colpire Coulthard è ritenuto un vigliacco dal tedesco.
Alla fine il teutonico decise di scusarsi di fronte a tutto il mondo, ma lo stesso venne fatto dalla britannico molti anni seguenti, in modo tale da poter evitare una squalifica da parte della federazione, con David che affermò con certezza di aver fatto quella azione in maniera deliberata, unicamente per ostacolare Schumi e favorire Hakkinen.
Non si tratta sicuramente di una grande consolazione, ma almeno è stato ammesso il misfatto, con il tedesco che però pagò profondamente quella situazione, dato che a fine anno fu proprio Hakkinen a vincere il primo Mondiale della sua carriera in sella quella McLaren.