Serie A campionato falsato? Il retroscena bomba: Milan nel panico

Dopo undici interminabili anni il Milan torna a vincere lo Scudetto ma voci gettano ombre sulla regolarità del campionato.

Ogni anno è la stessa storia: arrivano le ultime giornate di campionato e si genera un panico generale misto a sospetto intorno a quelle squadre che hanno già raggiunto gli obiettivi stagionali ma che devono ancora affrontare club invischiati in lotte per raggiungere i propri, e allora si scatenano una serie di pensieri torbidi nelle menti dei tifosi. Chi ci dà la garanzia che quella squadra darà il massimo? Chi garantisce che il tecnico schiererà la formazione migliore e non preserverà i titolari concedendo spazio alle riserve? E via di teorie del complotto ai danni di questo o quello. È ciò che sta succedendo intorno al Milan, reo secondo i malfidati di aver vinto uno Scudetto sul velluto visto il poco impegno mostrato dagli avversari nell’ultimo turno di Serie A.

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Il web si è scatenato tra le 18:00 e le 20:00 di domenica 22 maggio, durante e al termine dei match in contemporanea Sassuolo-Milan e Inter-Sampdoria che hanno deciso la corsa allo Scudetto assegnandolo ai rossoneri. Il Milan va in trasferta a Reggio Emilia e vince 3-0, l’Inter riceve i liguri in casa e vince 3-0; medesimi risultati quindi, ma allora cosa getta ombre sulla vittoria dei rossoneri? Le tempistiche e le modalità dei gol segnati.

A San Siro l’Inter bombarda la Sampdoria di Giampaolo ma si esauriscono i primi quarantacinque minuti ed i blucerchiati reggono: zero a zero all’intervallo, salvo capitolare nella ripresa sotto i colpi di Correa (doppietta) e Perisic. Ecco, al Mapei Stadium è andata leggermente in maniera diversa, pur terminando ugualmente 3-0 il match, e questo non è affatto piaciuto ne a moltissimi tifosi dell’Inter ne ad altrettanti appassionati di calcio.

Sì perché il 3-0 in favore dei rossoneri, o per meglio dire 0-3 visto l’impegno della trasferta, è arrivato dopo appena trentasei minuti di gioco e col vantaggio di misura di Giroud arrivato al quarto d’ora di gioco. Inoltre, come se non bastassero le tempistiche a generare malcontento, c’è da considerare le modalità che hanno portato ai gol del Milan: al sedicesimo minuto Ayhan perde palla in campo aperto e Leao parte a tutta birra servendo a Giroud un tap-in facile facile da spingere in porta, al trentaduesimo Ferrari porta troppo palla senza disfarsene e Leao gliela ruba per poi entrare rapidamente in area e servire a Giroud un assist copia e incolla del precedente per il due a zero, quattro minuti più tardi al trentaseiesimo Maxime Lopez temporeggia nella propria trequarti incespicando sul pallone e facendoselo rubare da Leao che, indovinate un po’, serve il terzo identico assist questa volta a Kessie per il 3-0.

Scansuolo
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Curioso certamente, indecente secondo molti tifosi, ma tant’è, eppure Alessio Dionisi (tecnico del Sassuolo) ci ha tenuto spesso in settimana a ribadire l’assoluta serietà con la quale i neroverdi sarebbero scesi in campo non consegnandosi all’avversario.

Il Sassuolo è Scansuolo? La verità

Fughiamo ogni dubbio e lasciamo le teorie del complotto ad altri: no, il Sassuolo non si è consegnato all’avversario o si è venduto la partita e sì, il Milan ha vinto onestamente e meritatamente il campionato di Serie A.

Indubbiamente il Sassuolo non ha dato il cento per cento ma è altresì vero che parliamo di una squadra che non aveva più nulla da chiedere al campionato ed il quale portiere (Andrea Consigli) ha comunque tenuto vivo il risultato, e per estensione le speranze degli interisti, compiendo diverse parate miracolose contro il Milan. Se non bastasse questo, vanno menzionati anche i 15 tiri del Sassuolo ed il 53% di possesso palla, dati utili a scoraggiare tutta la dietrologia fatta sul web dietro questa partita.

E per ultima, ma non meno importante, andrebbe considerata l’enorme voglia di vincere del Milan che l’ha portata a rendersi pericolosa, schiacciando il Sassuolo, e a segnare tre reti nel match che gli è valso lo Scudetto.

No, il Sassuolo non è Scansuolo in definitiva.

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