Quando il rispetto e la disciplina dei calciatori viene meno spesso si incappa in scene indecenti che minano la credibilità del calcio.
I detrattori di questo meraviglioso sport hanno spesso usato scene d’isteria collettiva e risse come pretesti per attaccare il calcio e da un certo punto di vista non gli si può dire nulla, per quanto difenderemo sempre la bellezza e i valori di questo gioco. Ad onor del vero va detto che i calciatori spesso offrono spettacoli indecenti che minano la credibilità di questo sport e danno sicuramente da parlare e sparlare a tutti quanti, non nelle prestazioni perché quelle riguardano la sfera tecnico e tattica e può capitare di sbagliare l’approccio ad una o più gare, ma piuttosto negli atteggiamenti.
Alcune risse e scenate di calciatori sono diventate tristemente celebri e magari a distanza di anni ci si ride anche sopra riguardando quelle immagini tristi, sottolineandone l’assurdità, ma nell’immediato ovviamente indignano spettatori, giornalisti ed opinionisti. Scene come risse o teatrali isterie andrebbero sempre risparmiate, in particolar modo la violenza non dovrebbe mai vedersi su un campo di calcio e le indecenze viste allo Stadio Olimpico il 5 gennaio 2013 sono diventate tristemente famose ed impresse nella mente di tutti.
Davanti a circa 30mila spettatori, in gran parte del pubblico biancoceleste, si gioca in un atipico e tiepido gennaio Lazio-Cagliari ma a scaldarlo ci penseranno i protagonisti in campo: per una buona ora di gioco il match non è interessantissimo a dire il vero, ma al 62° Sau porta in vantaggio gli ospiti rossoblù e da lì si scatenano venticinque minuti di fuoco.
La gara si incattivisce, il tecnico del Cagliari Ivo Pulga viene espulso dal Sig. Daniele Orsato (espertissimo arbitro di Schio) stanco di sentire il suo operato criticato dal tecnico, vengono ammoniti Dessena e Conti nel Cagliari e Dias nella Lazio, ma il vero controllo viene perso al minuto 83. Nel frattempo la Lazio ha pareggiato al 79° grazie alla rete di Konko.
Minuto 83, Mauri imbecca Klose in profondità che scatta e brucia la difesa del Cagliari, tenta un pallonetto che finisce alto ma il portiere rossoblù Agazzi esce a valanga e travolge l’attaccante tedesco: per Orsato è rigore e giallo per il portiere. I calciatori del Cagliari accerchiano Orsato, guardalinee e assistente di porta (sì, all’epoca c’erano gli assistenti di porta oggi sostituiti dal VAR), le proteste sono veementi e Agazzi esagera: espulso.
È l’inizio del caos: al rosso, frutto del doppio giallo per la combo fallo più proteste, sventolato in faccia ad Agazzi i calciatori del Cagliari perdono la testa e iniziano un pressing troppo spinto nei confronti dell’arbitro che riceve anche qualche colpo di petto. È una scena indecorosa, l’arbitro e gli assistenti possono sbagliare, non per questo vanno aggrediti verbalmente e non. Il gioco non riprende prima di tre interminabili minuti di caos, nei quali viene estratto il cartellino rosso in faccia a Cossu reo di aver esagerato nelle proteste.
Rigore per la Lazio, comunque, e gol di Candreva. Così finisce il match dopo cinque minuti di recupero: 2-1 per la Lazio in rimonta, quattro ammonizioni, due espulsioni ed un calcio di rigore, più una serie di indecenti immagini che non fanno fare bella figura al calcio.
Non solo Lazio-Cagliari del gennaio 2013, sono innumerevoli le volte in cui abbiamo assistito a violenza esplicita non necessaria in Serie A (come se poi ne esistesse una necessaria).
Anche in questa stagione ci sono state risse e scenate evitabilissime, su tutte quelle di Lazio-Inter e Salernitana-Cagliari. Nel match dell’Olimpico a scatenare il tutto furono due episodi: il gol del 2-1 di Felipe Anderson con l’interista Dimarco a terra infortunato e lo scherzo di Luiz Felipe a Correa (a match concluso) finito male. Luiz Felipe e Correa, molto amici, hanno acceso la rissa inavvertitamente: Felipe ha cinto da dietro Correa per gioco ma l’argentino, che non si era accorto fosse uno scherzo dell’amico pensando ad un’aggressione di chissà chi, ha reagito dimenandosi e colpendolo alla cieca.
In Salernitana-Cagliari, delicatissima sfida che avrebbe potuto sancire la salvezza di una squadra ai danni dell’altra, a dare il via alle danze è stato il gol su rigore di Verdi per i granata (che è costato l’ammonizione per proteste al portiere cagliaritano Cragno) che ha scatenato i festeggiamenti dei calciatori in campo e di tutta la panchina che nell’esultare sono andati accidentalmente ad infastidire Gaston Pereiro che si stava scaldando per subentrare. Il calciatore ha reagito spintonando Ribery e da lì è partita una rissa che ha coinvolto tutti quanti, costata poi il cartellino rosso a Ribery e Radunovic.
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