Nelle menti di tutti gli amanti del calcio c’è quell’iconica scena: è gol o non è gol? La decisione dell’arbitro ha cambiato il calcio.
Uno dei tanti “What If…” del calcio italiano, quelle sliding doors che avrebbero potuto o meno cambiare la storia per come la conosciamo, lo abbiamo tutti impresso a fuoco nella mente: il gol/non gol di Muntari in Milan-Juventus del febbraio 2012. Il gioco del “cosa sarebbe successo se…” è assurdo se pensiamo a cosa effettivamente è venuto dopo per i due club.
La Serie A 2011-2012 si concluderà con la Juventus prima a 84 punti e il Milan secondo ad 80, con la Vecchia Signora che inaugurerà un’era a forte tinte bianconere dove vincerà di tutto e di più in Italia costringendo le altre a guardare, mentre il Milan all’epoca campione in carica vedrà esaurirsi il suo ciclo storico di campioni ed incappare in un periodo lungo e difficile dove i risultati stenteranno ad arrivare.
E se il gol di Muntari fosse stato convalidato? Con i se e con i ma la storia non si fa diceva qualcuno, ma se consideriamo com’è andata alle due squadre successivamente allora sì, possiamo tranquillamente dire che quel gol qualora fosse stato convalidato avrebbe dato un grosso boost di fiducia al Milan nella corsa allo scudetto, d’altronde le due formazioni arrivarono appaiate in testa allo scontro con 50 punti ciascuna, e probabilmente avrebbe scoraggiato la Juventus.
Probabilmente, è chiaro, non possiamo saperlo. Ma quel gol avrebbe potuto inaugurare un nuovo ciclo vincente per il Milan due volte campione consecutivamente e magari non permettere alla Juventus di cominciare il suo (che durerà per nove stagioni), andando così a modificare irreversibilmente la nostra linea temporale con tutt’altri equilibri calcistici.
Gol di Muntari era regolare? Video Milan Juventus
Quel che sarebbe stato, o meglio sarebbe potuto essere, non possiamo saperlo ma possiamo dirlo con assoluta certezza che il gol di Muntari sarebbe stato assolutamente da convalidare. La palla entrò non meno di un metro dentro la porta e quindi oltre la linea, le mani di Buffon che la tolsero dalla rete in volo ricaddero dentro la porta e già questo per l’arbitro Tagliavento ed i suoi assistenti sarebbe potuto essere un indizio. Gol regolarissimo, quindi.
Il post partita è chiaramente di fuoco, con Buffon che dice “Non me ne sono reso conto e sono onesto nel dire che se me ne fossi reso conto non avrei dato una mano all’arbitro“, frase che manda su tutte le furie il presidente della Lega Calcio Abete che l’indomani tuonerà “uno spot contro il FairPlay” mentre il numero uno degli arbitri Nicchi dirà “il capitano della Nazionale ha detto cose che si poteva risparmiare, che non sono esempio per i giovani“.
Negli studi televisivi post gara l’allora allenatore della Juventus Conte litiga con Boban (opinionista a SKY), Berlusconi si dice dispiaciuto ed arrabbiato e l’AD rossonero Galliani urla a Conte “provate a lamentarvi ora!” (visto che la Juventus, nelle figure del tecnico Conte e del dirigente Marotta nell’ultimo periodo lamentò una serie di errori a sfavore). L’unico che difese Buffon all’epoca fu il giornalista Gianni Mura che disse “manco avesse piazzato una bomba in un asilo!”
Oggi è più facile dirlo con certezza, così come lo fu allora per chi vedeva il match comodamente da casa accedendo così a replay sconosciuti sul momento alla terna arbitrale, è più facile perfino per chi è in campo data l’introduzione del VAR a partire dalla stagione 2017-2018 che di questi casi ne ha risolti parecchi (anche se quest’anno di errori tra arbitri, guardalinee e addetti al VAR ce ne sono stati in quantità industriale).
Curiosamente, il VAR intervenne subito alla prima partita della prima giornata della Serie A 2017/2018, cioè appena entrato in vigore, proprio contro Gigi Buffon: al 37° di Juventus-Cagliari l’arbitro Fabio Maresca di Napoli chiamato al VAR convalidò un calcio di rigore ai rossoblù che Buffon neutralizzò.